UniCredit ricorre contro la sentenza del TAR che blocca l’acquisizione di Banco BPM

11.11.2025 09:05
UniCredit ricorre contro la sentenza del TAR che blocca l'acquisizione di Banco BPM

UniCredit ricorre al Consiglio di Stato contro la rinuncia all’acquisto di Banco BPM

La banca UniCredit ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato, il massimo grado della giustizia amministrativa, per opporsi alla sentenza del tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio che l’ha costretta a rinunciare all’acquisto del concorrente Banco BPM. Questa sentenza aveva confermato vincoli imposti dal governo, rendendo insostenibile per UniCredit proseguire con l’operazione, riporta Attuale.

Le agenzie di stampa hanno riportato la notizia citando fonti a conoscenza della questione. UniCredit non ha rilasciato commenti ufficiali, ma le stesse fonti affermano che il ricorso non epitomizza un “gesto di ostilità” nei confronti del governo, bensì un tentativo di dimostrare che UniCredit non costituisce un “pericolo per la sicurezza nazionale”. La sentenza del TAR, emessa a luglio, ha confermato due obblighi imposti dal governo, presenti in un decreto del presidente del Consiglio dei ministri (DPCM). Il primo obbligo prevede la cessazione di tutte le attività di UniCredit in Russia entro nove mesi dalla pubblicazione del DPCM (quindi entro gennaio 2026). Il secondo obbligo riguarda il mantenimento degli investimenti italiani nella società finanziaria Anima Holding, di cui Banco BPM è uno dei principali azionisti.

La questione della sicurezza nazionale si riferisce specificamente alle operazioni di UniCredit in Russia. La scorsa settimana, Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, ha confermato la volontà di cessare tali operazioni entro il 2026, spiegando che finora non è stato possibile a causa di vincoli legali e normativi imposti dal governo russo.

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