STARCHOWICE, Polonia – 30 giugno 2025. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha annunciato un piano per quintuplicare la produzione nazionale di proiettili d’artiglieria, portandola da circa 30.000 a 150.000–180.000 unità all’anno. La dichiarazione è avvenuta durante il lancio di un nuovo progetto industriale presso lo stabilimento Mesko nella città di Starchowice, nel centro del Paese.
L’iniziativa, parte di un più ampio programma di modernizzazione della difesa, è sostenuta da un investimento governativo di circa 2,4 miliardi di zloty (circa 660 milioni di dollari), finalizzato all’ampliamento della capacità produttiva dell’industria bellica nazionale. L’obiettivo: rafforzare le capacità difensive della Polonia e garantire il continuo supporto militare a Kiev e ai partner europei.
L’industria bellica polacca accelera la corsa
Il sito Mesko, che produce munizioni per l’artiglieria pesante, sarà al centro di questa espansione. Secondo Morawiecki, la produzione potenziata non solo risponderà alle esigenze interne della Polonia, ma permetterà anche un flusso costante di forniture all’Ucraina, in un momento in cui l’attenzione internazionale rischia di affievolirsi. “Questa non è solo una modernizzazione industriale, è una dichiarazione politica e strategica”, ha detto il premier.
La decisione riflette un orientamento sempre più netto di Varsavia: investire nel settore difesa come risposta concreta alla crescente minaccia rappresentata dalla Russia. In questo quadro, l’aumento della produzione di munizioni è considerato “un passo indispensabile” per rafforzare la deterrenza e la sicurezza della regione.
Un messaggio chiaro a Mosca e agli alleati
La scelta di potenziare le forniture belliche ha una valenza ben più ampia. Secondo fonti governative polacche, Varsavia considera la guerra in Ucraina non solo come una crisi regionale, ma come una minaccia diretta alla sicurezza dei confini orientali della NATO. L’espansione del sito Mesko dimostra che il supporto a Kiev resta una priorità operativa per la Polonia e per l’alleanza euroatlantica.
“Chi pensa che l’Europa stia abbassando la guardia si sbaglia. Questo progetto dimostra il contrario”, ha dichiarato un alto funzionario del Ministero della Difesa. L’iniziativa polacca si inserisce infatti in una più ampia strategia europea di riarmo e rinnovamento delle capacità produttive militari, lanciata in risposta all’invasione russa dell’Ucraina nel 2022.
Un segnale per l’Europa e per l’Alleanza Atlantica
L’investimento di Varsavia è anche un chiaro segnale di coordinamento con altri Paesi membri della NATO, che stanno accelerando i rispettivi piani di produzione e rifornimento. La Commissione Europea ha già stanziato fondi per progetti congiunti nel settore difesa, e la Polonia – tra i principali sostenitori dell’Ucraina – gioca un ruolo sempre più centrale in questo sforzo collettivo.
Varsavia ritiene che una vittoria ucraina sia vitale per la sicurezza dell’intero continente. Come sottolineato da Morawiecki, “senza un’Ucraina forte, la minaccia russa si affaccerà direttamente ai nostri confini”. Per questo, l’iniziativa industriale in corso a Starchowice rappresenta molto più di un aumento della produzione: è parte integrante della risposta strategica dell’Occidente a un conflitto che ha ridefinito le priorità di sicurezza dell’Europa.