L’amministrazione Usa precisa che si tratterà di ordigni “non persistenti”, ma l’invio e l’utilizzo di queste armi rimane comunque controverso: l’Ucraina è firmataria della convenzione di Ottawa, che ne vieta la produzione e l’utilizzo
Nelle ultime ore l’amministrazione Biden ha autorizzato la fornitura di mine antiuomo all’Ucraina, “importantissime per fermare gli attacchi russi” e per “rafforzare davvero le truppe al fronte”, ha commentato Volodymyr Zelensky, ringraziando la Casa Bianca per il nuovo pacchetto di aiuti militari da 275 milioni di dollari.
Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha specificato che le mine inviate a Kiev saranno “non persistenti”: diventerebbero cioè inerti dopo un periodo preimpostato, avendo bisogno di una batteria per funzionare. L’uso di queste armi è comunque controverso per l’impatto sui civili, oltre ad essere condannato dalla convenzione di Ottawa del 1997, di cui sono firmatari la maggior parte dei Paesi della comunità internazionale, tra cui anche l’Ucraina, ma non gli Stati Uniti, né la Russia. Il trattato vieta l’uso, lo stoccaggio, la produzione e il trasferimento di mine antiuomo, disponendo inoltre la distruzione degli stock esistenti.
In un recente rapporto l’Onu ha dichiarato che l’Ucraina è già il Paese con più mine al mondo, con centinaia di civili rimasti uccisi o feriti a causa di mine e ordigni inesplosi. Le mine in generale sono state devastanti nella guerra e la Russia ne ha fatto ampio uso, sia in operazioni di attacco che di difesa. Questo tipo di arma piò essere piazzata a mano o lanciate con razzi e droni dietro le linee nemiche per colpire i soldati mentre si spostano.
Come funzionano le mine antiuomo Usa “non persistenti”
Secondo la testata ucraina Defense Express, gli ordigni in arrivo dagli Stati Uniti saranno sistemi a proiettili Adam, della stessa famiglia degli oltre 60mila proiettili Raam ricevuti ad agosto da Kiev. La gittata di questi proiettili può superare i i 17 chilometri, e le mire possono essere disperse fino a 600 metri dal punto di mira.
Le mire antiuomo trasportate dai proiettili Adam, come precisa il portale d’informazione militare ucraina, sono di due tipi: a lunga durata (M67) e a breve durata (M72). Questi ultimi avrebbero un tempo di autodistruzione che viene impostato al momento della fabbricazione sulle 4 o sulle 48 ore. Lanciata sul terreno, la mina lancia sette ‘tripwire’ (fili d’innesco) in grado di far esplodere l’ordigno. Se la carica della batteria scende sotto un livello preimpostato, la mina si autodistrugge. In ogni caso la durata della batteria non supererebbe i 14 giorni, oltre i quali l’ordigno sarebbe quindi del tutto inattivo e innocuo.
La strategia
L’analista Serhiy Kuzan del Centro ucraino per la sicurezza e la cooperazione, ha spiegato che l’esercito russo continua a progredire nel settore orientale, anche grazie ad una stratefia precisa. Piccoli gruppi di soldati russi, “a volte non più di tre-cinque uomini”, si infiltrano a piedi o in moto alle spalle delle posizioni ucraine. Si tratta di gruppi che arrivano in continuazione, “ogni 20 minuti, per ore”, costringendo le truppe ucraine a un costante stato di allerta. Le mine antiuomo servirebbero proprio a proteggere le postazioni ucraine creando “zone di interdizione”, rischiose per le infiltrazioni russe.