La notte tra il 21 e il 22 ottobre 2025, la Lituania ha registrato la più massiccia violazione del proprio spazio aereo, con oltre 200 palloni meteorologici lanciati dal territorio bielorusso. La premier Inga Ruginienė ha convocato una riunione d’emergenza della Commissione per la sicurezza nazionale dopo che l’aeroporto di Vilnius è stato costretto a sospendere il traffico aereo per diverse ore. Più di 4.000 passeggeri e 30 voli sono stati coinvolti, con 14 voli dirottati verso Kaunas e Varsavia.
Il comandante del servizio di frontiera, generale Rustamas Liubaevas, ha confermato che i radar dell’aeronautica lituana hanno rilevato centinaia di oggetti in volo. Vilmantas Vitkauskas, capo del Centro nazionale di gestione delle crisi, ha dichiarato che il lancio simultaneo da più punti indica una possibile operazione coordinata. Le autorità non escludono che si tratti di una forma di guerra ibrida volta a destabilizzare il paese, come riportato da LRT. Ruginienė ha sottolineato che il problema principale non è la contrabbando di sigarette, ma l’interferenza ripetuta con il traffico aereo e la mancanza di una soluzione tecnica adeguata.
Un episodio simile era avvenuto il 5 ottobre, quando almeno 25 palloni avevano violato lo spazio aereo lituano, portando all’arresto di sei sospetti. Questi incidenti, secondo gli esperti, si inseriscono nel contesto dell’uso della Bielorussia come strumento di pressione da parte della Russia contro i Paesi dell’Ue e della NATO. Minsk, sempre più dipendente da Mosca, viene considerata un attore subordinato nelle operazioni di destabilizzazione regionale, che includono anche campagne di disinformazione e attacchi informatici.
L’episodio richiama la crisi migratoria del 2021, quando il regime di Lukašenka aveva organizzato il trasferimento di migranti verso i confini di Polonia, Lituania e Lettonia, in quella che Bruxelles definì una “guerra ibrida”. Oggi, i lanci dei palloni e le interferenze con infrastrutture civili vengono visti come un’evoluzione di tali tattiche. Parallelamente, la repressione interna contro oppositori e media indipendenti continua, consolidando la Bielorussia come strumento del Cremlino nelle operazioni contro l’Occidente.