Ekaterina Zaharieva è la candidata di Sofia al ruolo di commissaria Ue, ma l’opposizione ha tirato fuori vecchie accuse alla politica mettendo in dubbio la sua integrità
La Commissione europea si arricchisce di un’altra donna, dopo che la Bulgaria ha rinunciato al suo candidato uomo per accontentare le richieste della presidente Ursula von der Leyen. Ma sul nome proposto scoppia già una prima polemica con vecchie accuse di vendita di passaporti ai migranti che tornano a galla. Ekaterina Zaharieva, ex ministra della Giustizia e degli Esteri di Sofia, è stata ufficialmente nominata dal primo ministro Dimitar Glavchev come aspirante commissario Ue per la nazione, togliendo dal tavolo il nome di Julian Popov, ex ministro dell’Ambiente.
La nomina
La Bulgaria aveva inizialmente proposto due candidati seguendo la richiesta di von der Leyen, ma la presidente della Commissione aveva poi esplicitamente richiesto al presidente Glavchev di nominare Zaharieva come unica candidata. Ma a quel punto sono iniziate le polemiche. Questo perché la politica dal partito bulgaro Gerb, che fa parte del Ppe, nel 2018 è stata coinvolta in uno scandalo legato alla vendita di passaporti bulgari.
Come riportato all’epoca da Euractiv, un ex funzionario dell’immigrazione aveva accusato la donna, mentre era in carica come ministro della Giustizia, di aver partecipato a una truffa condotta da altri politici bulgari di alto livello per distribuire cittadinanze in cambio di denaro. Zaharieva negò le accuse e non ci fu alcun seguito giudiziario, ma questa storia è stata utilizzata dai suoi avversari per criticarla.
Le accuse
“La parità di genere è importante, ma ancora più importanti sono le priorità della presidente von der Leyen e Popov era chiaramente la scelta giusta”, ha dichiarato Nikola Minchev, europarlamentare ed esponente del partito anticorruzione bulgaro Continuiamo il cambiamento. Minchev ha sostenuto che il nome di Zaharieva è stato macchiato dallo scandalo della vendita illegale di passaporti bulgari. “Con la vendita di passaporti bulgari, infatti, è stata venduta la cittadinanza dell’Ue anche a persone che cercano di minare la nostra unione”, ha affermato.
“Popov è un convinto sostenitore dell’Ucraina, mentre Zaharieva è stata coinvolta in un progetto di gasdotto che ha facilitato l’aggressione della Russia all’Ucraina”, ha aggiunto, in riferimento al gasdotto TurkStream, che porta il gas russo attraverso il Mar Nero, passando per la Bulgaria, ai Balcani occidentali e all’Europa centrale.
L’accusa di vendita dei passaporti non è mai stata formalizzata, ma proviene dall’informatrice, Katya Mateva, ex direttrice del Consiglio per la cittadinanza, la quale riportò tutto proprio ad Euractiv, aggiungendo anche di essere stata fatta fuori per non aver voluto prendere parte all’illecito. Lo scandalo col tempo poi si è affievolito con l’uscita da posizioni di potere da parte di Vmro, un partito nazionalista dietro il presunto schema e a cui Zaharieva era vicina. Mateva ha sostenuto che nonostante le forti prove da lei fornite, l’Agenzia statale per la sicurezza nazionale (Dans) avrebbe “insabbiato” il caso.
La nuova Commissione
Ursula von der Leyen dovrebbe annunciare la settimana prossima al Parlamento europeo la lista completa dei membri della sua prossima squadra e i portafogli loro assegnati. Al momento ci sono solo 10 donne su una squadra di 26 membri. La presentazione era prevista per questa settimana, ma poi all’ultimo secondo è stata spostata alla prossima in seguito a un ritardo sulla nomina slovena, che deve fare un passaggio parlamentare. Dopo la presentazione della squadra i commissari dovranno sottoporsi alle audizioni dei deputati e poi ottenere la fiducia dell’Aula. La Bulgaria detiene il record di commissari bocciati dall’eurocamera, vedremo se Zaharieva contribuirà a mantenere questo primato o meno.