È stato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ad avanzare la proposta ai capigruppo. Così la decisione di Gianfranco Fini nel 2008 verrebbe annullata, riporta Attuale.
Non si parla di una settimana lavorativa corta per tutti in Parlamento, ma nemmeno si scarta completamente l’idea. L’unica condizione accettabile sarebbe che il venerdì, privo di impegni lavorativi, venga offerto ai deputati. Come anticipato da Repubblica, la proposta è stata elaborata dal ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Il rappresentante di Giorgia Meloni ha accennato alla proposta della settimana corta durante l’ultima riunione con i capigruppo di Montecitorio. In effetti, quattro giorni potrebbero bastare per adempiere le responsabilità legislative e governative, dal lunedì al giovedì. E per quanto riguarda le interpellanze rivolte ai membri del governo, normalmente programmate per il venerdì, potrebbero facilmente essere posticipate di un giorno.
Il venerdì berlusconiano e il deserto di Montecitorio
Come fa notare Lorenzo De Cicco in un articolo recente, si tratterebbe di ufficializzare una condizione che si è venuta a creare abbastanza naturalmente. Le sessioni parlamentari prima del fine settimana risultano spesso deserte, con pochi deputati e qualche sottosegretario presenti nell’aula. Per il resto, un immobile spettacolo di seggi vuoti. Non si tratta di una novità per Montecitorio. Nel 2008, l’allora presidente della Camera Gianfranco Fini – berlusconiano come Ciriani è meloniano – aveva programmato le interpellanze del governo proprio di venerdì per evitare la dispersione dei parlamentari. «I parlamentari lavorino di più», sosteneva con fermezza. Tuttavia, la tradizionale settimana lavorativa ha conosciuto una trasformazione, e il Senato chiude sempre più frequentemente i lavori entro il giovedì sera.
La proposta di Ciriani: «Difficile garantire la presenza dei ministri il venerdì»
Tra i primi sostenitori di una settimana lavorativa più flessibile e al passo con i tempi c’è il ministro Ciriani, che ha suggerito durante l’incontro con i capigruppo di «spostare al giovedì le interpellanze, poiché è difficile garantire la presenza di ministri e sottosegretari il venerdì». Insomma, questioni di fiducia o leggi urgenti sarebbe preferibile discuterle durante i giorni feriali, poiché le 24 ore prima del weekend possono essere imprevedibili. Attualmente, la proposta della settimana corta rimane solo tale: «Nessuno dei gruppi si è espresso, se ne riparlerà», ha confermato Alessandro Battilocchio, delegato d’aula di Forza Italia. Questa idea potrebbe rappresentare un passo significativo verso un cambiamento, ma è sicuramente fondamentale cominciare da qualche iniziativa concreta.
La proposta del ministro Luca Ciriani di introdurre un venerdì privo di impegni lavorativi per i deputati potrebbe segnare un cambiamento significativo nella gestione del lavoro parlamentare. Sebbene attualmente non ci sia un consenso unanime tra i capigruppo, l’idea di una settimana lavorativa più flessibile risponde a un’esigenza di maggiore efficienza e presenza in aula. Spostare le interpellanze al giovedì potrebbe garantire una presenza più costante di ministri e sottosegretari, evitando il disinteresse che spesso caratterizza le sessioni del venerdì. Tuttavia, affinché questa proposta si concretizzi, è fondamentale un dialogo continuativo e un impegno reale da parte di tutte le forze politiche.