Che preoccupazione per Jasmine Paolini. Il tabellone di Wimbledon aveva dato alla finalista uscente un inizio piuttosto agevole, trovandosi di fronte la 35enne lettone Anastasija Sevastova, attualmente posizione numero 402 nel ranking mondiale, molto distante dai suoi tempi migliori (in passato è stata anche numero 11) e in condizioni fisiche non ottimali, avendo giocato solo dieci partite nella prima metà del 2025. Tuttavia, l’atleta italiana ha reso tutto più difficile per sé stessa, giocando un primo set deludente, ma ha avuto il merito di risollevarsi grazie alla sua determinazione, approfittando anche del calo fisico della rivale. Attuale.
Sull’erba del campo 2 dell’All England Club, Jasmine riesce a imporsi in rimonta con un punteggio di 2-6 6-3 6-2, ritrovando un sorriso che era svanito a metà partita e qualificandosi per il secondo turno.
Wimbledon – Paolini si riscatta e Berrettini lotta
Poco dopo l’inizio, la lettone concede immediatamente due opportunità di break, che la Paolini non riesce a sfruttare. Diverso il risultato nel terzo game, dove Sevastova, con grande determinazione, strappa il servizio all’azzurra alla prima occasione utile. Anche nell’azione successiva Jasmine non riesce a capitalizzare le sue chance e la lettone si porta avanti sul 3-1. L’italiana appare irriconoscibile e subisce un’ulteriore break nel settimo game. La 35enne, ex numero 11 del mondo, non si lascia sfuggire l’opportunità di chiudere il primo set con un punteggio di 6-2 in appena mezz’ora. La performance è di gran lunga al di sotto delle attese per la finalista dello scorso anno, che conclude con ben 17 errori non forzati.
Anche l’inizio del secondo set per Jasmine è in salita, con la numero cinque del mondo incapace di ritrovare il suo ritmo. Simbolo di questa difficoltà è la volée in rete che regala il primo game alla veterana lettone, la quale però, con un doppio fallo, rimette le cose in parità (1-1). Gli errori si accumulano e, nonostante la toscana non riesca a esprimere il suo solito livello, Sevastova cede la battuta nel sesto game. È una giornata complicata per Jasmine, che, nonostante non riesca a mantenere il break, permette alla sua avversaria di rientrare nel match (4-3). Occorrono attimi della vera Paolini per riprendere il controllo di un’avversaria visibilmente in difficoltà. Stavolta però, l’azzurra non trema e, servendo bene, chiude il set 6-3, pareggiando i conti.
Nel terzo parziale, la lettone accusa dolori alla schiena e si muove con difficoltà. Paolini ha vita facile, allontana i fantasmi e ottiene il pass per il secondo turno.
Non era realistico aspettarsi che Matteo Berrettini tornasse brillante e dominante dopo oltre un mese e mezzo di stop. Ci volevano cuore e fatica, e il romano ne ha a volontà. Purtroppo, non sono stati sufficienti. L’italiano combattendo per oltre tre ore, saluta subito il suo amato Wimbledon, concedendo la vittoria 4-6 6-2 6-4 5-7 6-3 al polacco Majchrzak.
Matteo parte bene, realizzando un break nel quinto gioco, da cui gestisce il set. Il finalista del 2021 arriva a due punti dal set, ma Majchrzak reagisce con quattro ottimi servizi. Infine, Berrettini chiude il set nel game successivo, capitalizzando sulla sua solida prima di servizio.
Nel secondo set, il polacco ottiene una palla break sul 2-1 con una risposta rapidissima, ma Matteo tenta di riparare con un secondo servizio potente. La seconda occasione però, si rivela decisiva, e un diritto errato dell’azzurro regala il primo break all’avversario. Il fisiologico calo di condizione di Berrettini permette al polacco di rimanere in corsa. L’italiano reagisce e, nel terzo set, riprende nuovamente il comando con un break a zero nel quinto gioco, ma subisce un altro blackout che consente al polacco di effettuare un parziale di 4-0 a proprio favore e tornare in vantaggio.
Nonostante ciò, Matteo non cede e arriva a servire per il quarto set (5-4). L’ex numero sei fallisce l’occasione, ma un brutto game in battuta della rivale offre un’ulteriore opportunità. Con il suo 19esimo ace della partita, Berrettini manda il match al quinto set.
Quando sembra che l’inerzia sia tornata a favore dell’italiano, il break in avvio di set arriva come una doccia fredda, a cui “The Hammer” non riesce più a reagire. Un’eliminazione che fa male, soprattutto considerando la non irresistibile caratura dell’avversario (prima vittoria a Wimbledon) e la presenza di un tabellone che concedeva margini di manovra.
Dopo le sorprendenti uscite di scena di Medvedev, Tsitsipas e Rune, anche Auger-Aliassime rischia di unirsi alla lista delle vittime illustri. Il canadese riesce a superare in cinque set l’australiano Duckworth. Tutto semplice invece per Khachanov contro McDonald. Esordio vincente per Emma Raducanu nel derby con Xu e per la campionessa del 2023 Marketa Vondrousova. Al secondo turno accede anche Andrey Rublev.