Zohran Mamdani guida le primarie di New York

25.06.2025 08:07
Zohran Mamdani guida le primarie di New York

Il giovane politico socialista Zohran Mamdani in testa alle primarie del Partito Democratico di New York

Il giovane politico socialista Zohran Mamdani si sta affermando con un ampio margine nelle primarie del Partito Democratico per scegliere il candidato a sindaco di New York; l’ex governatore dello stato, Andrew Cuomo, inizialmente considerato il grande favorito, ha già riconosciuto la propria sconfitta. Sebbene i risultati non siano ancora ufficiali, i dati parziali rappresentano già una notizia significativa: Mamdani, noto semplicemente come Zohran, è un deputato statale di 33 anni, musulmano, che si identifica come socialista e ha ottenuto la cittadinanza statunitense nel 2018. Nelle ultime settimane, la sua campagna elettorale e il sorprendente progresso hanno attirato notevole attenzione, riporta Attuale.

Attualmente, non ci sono dati ufficiali sul vincitore delle primarie, dato che il sistema elettorale prevede che i candidati – in questa occasione undici – siano votati in base alle preferenze. Ogni elettore può esprimere una prima, una seconda e eventualmente altre scelte. Se nessuno raggiunge il 50% delle prime preferenze, si considerano le seconde e le terze. Con il 92% delle schede scrutinato, Mamdani ha ricevuto il 43,5% delle prime scelte, mentre Cuomo ha ottenuto il 36,4%. Il conteggio finale delle altre preferenze inizierà martedì prossimo.

La città di New York ha un orientamento prevalentemente Democratico e ciò rende quasi certo che il vincitore delle primarie del partito sia destinato a diventare sindaco; tuttavia, la città ha visto recentemente sindaci moderati o indipendenti molto apprezzati, come Michael Bloomberg. Sebbene vincere le primarie conferisca a Mamdani il titolo di candidato favorito per le elezioni comunali, non ci sono garanzie di vittoria: l’attuale sindaco Eric Adams – eletto come Democratico e successivamente uscito dal partito tra scandali e polemiche – si presenterà come indipendente; la stessa auto-candidatura di Cuomo non è da escludere, considerando che ha dichiarato di dover pensare «a quale sia il modo migliore per aiutare il partito e la città». Le elezioni sono previste per novembre.

Mamdani è affiliato sia al Partito Socialista Democratico che al Partito Democratico, e ha ricevuto il supporto del senatore del Vermont Bernie Sanders e della deputata Alexandria Ocasio-Cortez, figure di spicco della sinistra all’interno del partito. La sua campagna è stata caratterizzata da un’ottima presenza sui social media e da una serie di proposte e iniziative, con l’obiettivo di mobilitare elettori che tradizionalmente non partecipano alle elezioni (l’affluenza alle urne è aumentata rispetto alle primarie precedenti).

I sondaggi precedenti alle votazioni indicavano Cuomo in netto vantaggio tra gli elettori afroamericani e nei quartieri storicamente legati alla leadership del Partito Democratico, mentre Mamdani sembrava più forte tra i bianchi e i laureati; tuttavia, l’aumento dell’affluenza potrebbe aver ribaltato queste dinamiche. Cuomo, attualmente molto impopolare a causa delle accuse di molestie sessuali che hanno segnato il suo ritiro da governatore, ha basato la sua campagna sull’esperienza, criticando Mamdani per la mancanza di un curriculum adatto a governare una città come New York. Tuttavia, la sua immagine radicalmente nuova e differente da quella di Cuomo e dei politici tradizionali di New York sembra aver dato a Mamdani un grande slancio.

Tra le promesse rilasciate, Mamdani ha dichiarato l’intenzione di rendere gratuiti i trasporti pubblici per i residenti di New York e di garantire assistenza medica gratuita per i bambini; ha anche proposto di congelare gli affitti per i prossimi quattro anni, un provvedimento che riguarderebbe circa 2 milioni di persone e a cui Cuomo si opponeva. Inoltre, ha pianificato investimenti nella costruzione di oltre 200.000 appartamenti a prezzi accessibili e l’apertura di supermercati cittadini che offrano beni essenziali a prezzi molto competitivi.

Durante la campagna, Mamdani ha modificato parte della sua immagine, indossando più frequentemente giacca e cravatta, e ha adattato alcune posizioni per attrarre un elettorato più ampio. Nel 2020, aveva sostenuto la necessità di ridurre i fondi alla polizia, ma ora promette di mantenere il budget invariato, aumentando invece le risorse per i servizi sociali, il soccorso ai senza tetto e la salute mentale, affinché gli agenti di polizia possano concentrarsi su reati più gravi.

Mamdani supporta la legalizzazione della marijuana – già legale da anni in città, sebbene con alcune problematiche – e i diritti delle persone LGBTQ+; riconosce il diritto di esistenza dello stato di Israele, mentre esprime posizioni estremamente critiche nei confronti della guerra a Gaza, che ha descritto come genocidio. Questa è una questione di particolare rilevanza a New York, dove vive una numerosa comunità ebraica. Tuttavia, ha cercato di concentrarsi sulle problematiche concrete legate alla vita quotidiana dei newyorkesi, tra cui l’aumento dei prezzi, l’economia, le tasse e i servizi, piuttosto che sulle questioni di politica estera, cercando anche di ridurre l’impatto di alcune sue affermazioni più controverse – come quando ha trattato della necessità di «globalizzare l’intifada» – per mostrare un interesse maggiore ai risultati pratici piuttosto che ai principi teorici.

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