Joe Biden è al bivio: sono giorni decisivi

04.07.2024
Joe Biden è al bivio: sono giorni decisivi
Joe Biden è al bivio: sono giorni decisivi

Il presidente si prepara a un weekend cruciale. Per “scaldarsi”, ha registrato ben due interviste radiofoniche. Nessuno gli può strappare la stravinta nomination. Solo lui può fare il passo indietro, ma le pressioni aumentano. In caso di altri passi falsi, Kamala Harris è l’unica alternativa realistica

Spuntano piccole crepe ogni giorno nella diga difensiva di Biden. La sensazione diffusa è che i prossimi giorni saranno cruciali. Fioccano smentite e voci incontrollate, è da una settimana che tutte le firme del New York Times consigliano caldamente al presidente di fare un passo indietro. Secondo la Cnn almeno 25 parlamentari sarebbero pronti a uscire allo scoperto. Ma tutti i governatori democratici lo difendono, il suo staff sta tentando di ricostruire l’immagine, dopo il dibattito shock di una settimana fa. Il punto è che nessuno gli può strappare la stravinta nomination. Solo lui può fare il passo indietro, le pressioni aumentano. Potrebbero essere decisive le prossime apparizioni in pubblico e in tv. 

“Non mollo. Nessuno mi manderà via”

“Non mollo. Nessuno mi manderà via”. Joe Biden resiste e non ritira la candidatura per le elezioni di novembre 2024. Non è intenzionato a mollare nonostante la fibrillazione nel campo democratico e il pressing dei media, con il Boston Globe che – dopo New York Times e Washington Post – ha preso posizione chiedendo sostanzialmente il passo indietro.

Giorni decisivi

Biden si prepara a un weekend cruciale. Per ‘scaldarsi’, ha registrato ben due interviste radiofoniche con un’emittente del Wisconsin e con una della Pennsylvania.  “Ho fatto un errore”, ha detto alla radio locale del Wisconsin. L’intervista dovrebbe essere trasmessa integralmente oggi. “Sarò in gara fino alla fine e vinceremo”, ha poi assicurato l’inquilino della Casa Bianca durante una teleconferenza destinata a rimotivare le sue squadre in campagna elettorale.

Venerdì risponderà alle domande di George Stephanopoulos, anchorman di Abc News, in un’intervista che ha le sembianze di un esame di riparazione. Domani poi volerà in Wisconsin e poi proseguirà la campagna domenica in Pennsylvania. Il weekend, che precede il vertice Nato in programma a Washington la prossima settimana, si presenta come un redde rationem che, secondo il New York Times, potrebbe spingere il presidente a gettare la spugna. Biden, dice un anonimo alleato, “sa che se avrà altri due eventi” come il dibattito televisivo “ci troviamo in un’altra situazione”.

“Biden non si ritira”

A stretto giro, piovono smentite dalla Casa Bianca e dalla campagna: Biden non ha nessuna intenzione di farsi da parte. Il presidente “ha ammesso che sono stati giorni duri” ma ha detto “in modo inequivocabile al suo team che correrà per la rielezione e che batterà Donald Trump”, fa filtrare alla Cnn una fonte a conoscenza del colloquio telefonico che il Commander in chief ha avuto con il suo staff.

“Nessuno mi sta buttando fuori. Sono in corsa fino alla fine e vinceremo, perché quando i democratici sono uniti, vinciamo sempre – è quello che avrebbe detto Biden, secondo quanto raccontato dalla fonte – Come abbiamo battuto Trump nel 2020, lo batteremo di nuovo nel 2024”.

La stessa fonte ha riportato anche le parole della vice presidente Kamala Harris, che sta resistendo agli appelli a sostituire il presidente: “Non ci tireremo indietro. Seguiremo la guida del nostro presidente. Combatteremo e vinceremo”. E ancora Biden ha ribadito: “Non c’è nessuno con cui preferirei essere in questa battaglia che tutti voi. Quindi, prendiamoci sotto braccio. Portiamo a termine questo compito. Voi, io, il Vicepresidente. Insieme”. Ma è lei l’unica possibile alternativa al presidente, quando mancano solo 4 mesi al voto di novembre. Nessuna chance per i popolari governatori Newsom (California) e Whitmer (Michigan).

Intanto, però, un secondo deputato democratico invoca il passo indietro. Al New York Times, il rappresentante dell’Arizona, Raul Grijalva, ha detto: “Se è lui il candidato, lo sosterrò, ma penso che questa sia un’occasione per guardare altrove”. Secondo il deputato, “quello che (Biden) deve fare è assumersi la responsabilità di tenere quell’incarico e parte di quella responsabilità è abbandonare la corsa”. Prima di lui, a chiedere il passo indietro era stato il deputato dem del Texas Lloyd Doggett.

I sondaggi

Altri flop, dopo il dibattito disastroso, non sono ammessi. Gli ultimi sondaggi mostrano un quadro a dir poco complesso per il presidente. Secondo un rilevamento condotto dal New York Times e dal Siena College, Trump guida la corsa alla Casa Bianca con il 49% dei voti, contro il 41% di Biden. Nella rilevazione precedente, condotta prima del disastroso dibattito del 27 giugno scorso, Trump era al 49% e Biden al 43%. Per la Cnn, lo score è 49%-44%, con una forbice più ampia rispetto al 49%-47% favorevole all’ex presidente prima del confronto tv.

Ma i sondaggi nazionali servono solo a sondare l’umore generale. Contano una manciata di Stati chiave, dove oggi Trump è in vantaggio. Al momento gli unici numeri positivi per la campagna presidenziale arrivano dalla raccolta fondi: sono entrati 127 milioni a giugno, in totale in cassa ci sono 240 milioni. Le prossime uscite pubbliche dovranno servire anche e soprattutto a convincere gli americani che il presidente è in grado di affrontare la campagna.

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