Preoccupazioni di Sergio Mattarella sul rischio di conflitto in Europa
Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha espresso grave preoccupazione riguardo a una possibile escalation del conflitto in Europa, citando esplicitamente luglio 1914, mese che precedette la Prima Guerra Mondiale. Durante una visita ufficiale a Lubiana, in Slovenia, ha risposto a una domanda facendo riferimento a un episodio recente in Polonia, in cui droni non sono stati interpretati dalla Nato come un’aggressione. “Faccio riferimento a quanto affermato dalla Nato che non interpreta come aggressione quel gravissimo episodio di droni giunti in Polonia”, ha dichiarato. Mattarella ha utilizzato toni decisi, includendo critiche nei confronti di Israele per le violazioni dei diritti umani e la violazione della sovranità di altre nazioni, come il Qatar, sottolineando che tali azioni sono “inaccettabili”, riporta Attuale.
La sua inquietudine non è rivolta solo a singoli conflitti, ma al rischio che la situazione complessiva possa degenerare. “Ci si muove su un crinale dal quale si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata”, ha avvertito. Per il presidente, eventi che sembravano non prefigurare conflitti, come il rapporto tra Russia e Ucraina, possono rapidamente deteriorarsi. “Quando ero ragazzo ho letto uno dei primi libri di storia sullo scoppio della prima guerra mondiale sul luglio 1914. Forse nessuno la voleva far scoppiare ma l’imprudenza dei comportamenti provoca conseguenze non volute”, ha aggiunto.
Mattarella ha enfatizzato l’importanza dell’Unione Europea nel promuovere la pace e ha evitato di includere gli Stati Uniti tra i potenziali mediatori. Questo atteggiamento è stato notato dopo il recente cambio di posizione da parte di Ursula von der Leyen, che ha assunto un atteggiamento più militarista. La preoccupazione è condivisa anche da Palazzo Chigi, dove la premier italiana ha espresso “piena solidarietà” per la violazione dello spazio aereo polacco da parte della Russia. La strategia del governo è di mantenere una ferma posizione a sostegno dell’Ucraina, evitando tensioni con Trump e i falchi politici come Macron.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha affermato che “Mosca alimenta un’escalation che nessuno vuole”. Nel frattempo, Matteo Salvini ha consigliato caution sui possibili invii di truppe, dichiarando: “Prima di parlare di invio di truppe l’Europa conti fino a cento”. Tuttavia, esistono tensioni all’interno della coalizione riguardo a questioni di riarmo, con il centrodestra che ha scelto di non presentare mozioni a sostegno dell’aumento delle spese militari per evitare imbarazzi interni. Mentre il centrosinistra si divide, il PD e altri partiti mostrano posizioni contrastanti su diverse proposte di legge riguardanti le spese militari, evidenziando una spaccatura all’interno della stessa area politica.