Nel mese di agosto le immatricolazioni auto in Italia registrano un crollo del 13,4% rispetto allo scorso anno e un -40,6% per le elettriche. Per evitare “un pericoloso andamento a strappi del mercato diventa fondamentale una rapida e chiara pianificazione degli strumenti incentivanti discussi nell’ultima riunione del Tavolo Automotive, dichiara Fabio Pressi presidente di Motus-E
Svanito l’effetto incentivi sulle immatricolazioni auto in Italia. Dopo la crescita del 15% registrata nel primo mese del bonus auto (giugno) e il +4,7% di luglio arriva la batosta. Nel mese scorso abbiamo assistito a un crollo delle registrazioni del 13,4% rispetto ad agosto 2023, con poco più di 69mila autovetture immatricolate in Italia stando ai dati comunicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit). Forte calo per le immatricolazioni di Stellantis in Italia: sono state 17.132, il 32,4% in meno dello stesso mese del 2023. La quota di mercato scende dal 31,8% al 24,8%.
Ma il mese di agosto è sempre poco significativo per effetto delle ferie estive, sottolinea Federauto, la federazione dei concessionari auto, riconoscendo però che la transizione verso l’elettrico è “in evidente affanno, come si riscontra anche nel resto d’Europa”. Proprio oggi si è venuto a sapere che a fronte di una “situazione estremamente tesa” Volkswagen dovrà ristrutturare le proprie attività e non esclude la chiusura di impianti in Germania.
Auto elettriche, -40,6% le immatricolazioni ad agosto
A sorprendere in negativo sono soprattutto i dati sulle immatricolazioni delle auto elettriche. Dopo l’esaurimento degli incentivi Ecobonus nella fascia 0-20 g/km di CO2 le vendite di auto green continuano a deludere, registrando un -40,6% rispetto ad agosto 2023. Nel mese scorso sono state immatricolate in Italia 2.410 vetture full electric, con una quota di mercato pari al 3,5% dal 5,1% dello stesso mese dell’anno precedente.
“I dati indicano nuovamente un andamento molto confuso del mercato, con gli straordinari picchi seguiti alla messa a terra dell’Ecobonus alternati a momenti di apparente stallo, in cui gli automobilisti interessati a passare all’elettrico restano alla finestra per comprendere l’evoluzione dello scenario”, commenta il presidente di Motus-E, Fabio Pressi. Per evitare “un pericoloso andamento a strappi del mercato diventa fondamentale una rapida e chiara pianificazione degli strumenti incentivanti discussi nell’ultima riunione del Tavolo Automotive, per i quali sarà indispensabile anche la massima cautela nelle comunicazioni ai cittadini, che con l’esaurimento in un solo giorno dei bonus per le auto elettriche hanno già dimostrato una grande attenzione verso questa tecnologia”. Resta centrale anche il tema delle colonnine di ricarica e della revisione della fiscalità sulle auto aziendali.
Positivi i dati negli otto mesi
Ma c’è una buona notizia, l’effetto incentivi porta in lieve crescita il consuntivo dei primi otto mesi dell’anno. Le immatricolazioni auto toccano quota 1.080.447 con una crescita del 3,8% sul 2023. Rispetto ai livelli ante crisi del 2019 si registra invece un calo del 18,5%, sottolinea il Centro Studi Promotor.
Segno più anche per il consuntivo delle elettriche. Nei primi 8 mesi del 2024 le auto green registrate nella Penisola sono state 41.254, in aumento dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una market share del 3,8%, in linea con il periodo gennaio-agosto 2023 quando si era attestata al 3,9%.
Le richieste del settore automotive
La transizione verso l’elettrico è “in evidente affanno, come si riscontra anche nel resto d’Europa” ricorda Massimo Artusi di Federauto, sottolineando che “senza adeguati stimoli da parte del governo il mercato dell’elettrico è destinato a un sostanziale immobilismo piuttosto che a una crescita spontanea e costante nel tempo. Per questo, oltre alla definizione di nuovo schema di sostegno alla domanda di veicoli elettrici e a basse emissioni inquinanti, così come anticipato dal Mimit il mese scorso durante il Tavolo Automotive resta centrale la revisione strutturale della fiscalità per le auto aziendali, un’azione di politica economica oramai non più procrastinabile che avrebbe effetti positivi sia sul lato ambientale che della sicurezza stradale, con una maggiore capacità di ringiovanimento del parco circolante.
Inoltre l’auspicio è che la nuova Commissione europea possa davvero porre il settore automotive al centro di un dibattito condiviso superando la logica di una politica a senso unico che ha dimostrato finora tutti i suoi limiti e dando, invece, spazio anche alle riflessioni degli operatori della distribuzione che ogni giorno si confrontano con le imprese e i cittadini riuscendo a intercettarne e soddisfarne le necessità e desideri di mobilità. In gioco c’è la competitività di tante imprese”.