Solo martedì avevano lasciato tre ministri. Zelensky: “L’autunno sarà estremamente importante, ci saranno dei cambiamenti”
Rimpasto di governo in Ucraina. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, in carica dal 2020, ha rassegnato le sue dimissioni mercoledì mattina. Secondo quanto riferito dal presidente del parlamento ucraino Ruslan Stefanchuk la richiesta sarà oggetto di discussione “in una delle prossime riunioni plenarie”, ma non è stata fornita una data in merito. Stefanchuk ha pubblicato su Facebook la foto della lettera con cui Kuleba ha rassegnato le dimissioni.
Il rimpasto di governo in Ucraina
Solo ieri si erano dimessi il ministro delle Industrie strategiche Alexander Kamyshin, il ministro della Giustizia Denys Maliuska, quello dell’Ambiente e delle Risorse naturali, Ruslan Strilets, nonché il direttore del Fondo per le proprietà statali, Vitali Kova. Hanno rassegnato le dimissioni anche i viceministri Olha Stefanishyna e Iryna Vereshchuk. Il passo indietro di Kuleba era nell’aria. Ieri sera l’Ukrainska Pravda aveva spiegato che l’annunciato rimpasto di governo a Kiev avrebbe potuto coinvolgere anche il capo della diplomazia: al suo posto potrebbe subentrare il vice Andrei Sibiga. Il portavoce del partito di Voloydmyr Zelensky, David Arakhamia, ha parlato martedì di un rimpasto che coinvolgerà “oltre il 50%” del governo.
Quello che sta andando in scena in Ucraina è dunque un vero e proprio terremoto istituzionale. “Ci saranno cambiamenti, mi aspetto novità nella direzione della politica interna ed estera”, aveva preannunciato Zelensky nel suo messaggio serale. “Abbiamo bisogno di maggiore interazione tra le comunità” locali “e le autorità centrali, in particolare prima della stagione invernale”. L’autunno “sarà estremamente importante per l’Ucraina” sono le parole usate dal leader ucraino, “e le nostre istituzioni statali devono essere impostate in modo che l’Ucraina ottenga tutti i risultati di cui abbiamo bisogno”.
I raid di Mosca, bombe anche su Leopoli
Intanto i raid di Mosca continuano. Ieri più di 50 persone sono state uccise dopo che la Russia ha colpito con due missili un istituto militare e un ospedale nel centro di Poltava, a circa 300 chilometri a sud-est di Kiev. E nella notte le forze russe hanno lanciato un altro attacco contro la città di Leopoli, nell’Ucraina occidentale. Almeno cinque civili, scrive Zelensky sui social, sono stati uccisi. Tra le vittime c’è una giovane di 14 anni. Oltre 30 persone sono rimaste ferite nei raid che hanno preso di mira e danneggiato edifici residenziali, scuole e strutture mediche. Il governatore Maksym Kozytskyi ed il sindaco Andrii Sadovyi hanno poi aggiornato il bilancio a sette morti.