Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha affrontato le recenti accuse di complicità del governo italiano nel conflitto in Gaza, definendo la situazione complessa e le manifestazioni in corso come un terreno fertile per la presenza di elementi nostalgici della lotta armata, riporta Attuale.
Le manifestazioni per Gaza, che hanno coinvolto centinaia di piazze in Italia di recente, sono state oggetto di analisi da parte del ministro, il quale ha dichiarato che alcuni soggetti sono sotto osservazione per stabilire se ci sia una strategia dietro a tali azioni. Piantedosi ha sottolineato: «Alcuni elementi sono al vaglio degli inquirenti per capire se alcune azioni apparentemente coordinate c’è una strategia o meno». Ha inoltre avvertito della presenza di «nostalgici della vecchia lotta armata» nel contesto di queste manifestazioni, sebbene abbia ribadito che ciò non implica un ritorno alla violenza. «Nel substrato delle manifestazioni, qualcuno vive la suggestione di reimpiantare la lotta armata e la sovversione», ha precisato.
La mobilitazione per Gaza e le accuse al governo
In merito alla situazione nella Striscia di Gaza, dove negli ultimi due anni sono stati riportati oltre 67 mila morti palestinesi, Piantedosi ha respinto le accuse rivolte al governo, in particolare da parte di chi ha denunciato la premier Giorgia Meloni e il suo esecutivo per presunta complicità. Ha affermato: «Non mi sento personalmente complice del genocidio», definendo l’uso del termine “genocidio” come un’esagerazione. Il ministro ha contrattaccato, segnalando la predisposizione a commentare le esagerazioni da parte dell’esercito israeliano, sottolineando che esiste una difficoltà, in alcuni ambienti, ad accettare l’importanza dell’approccio equilibrato del governo italiano e del processo di pace.
La candidatura mancata in Campania
Piantedosi ha sostenuto che, nonostante le critiche, il governo stia operando correttamente e ottenendo risultati positivi, evidenziando che alcuni cerca di “cavalcare il tema della Palestina” per tentare di minare l’esecutivo. Secondo il ministro, questa strategia si è già dimostrata infruttuosa: «Questo non ha cambiato le scelte elettorali, come si è visto alle regionali». Ha aggiunto che in assenza di nuove proposte, alcuni hanno scelto di seguire questa direzione per opporsi al governo, una scelta che ha dimostrato di essere «molto miope». Infine, Piantedosi ha rivelato di aver rifiutato una candidatura per il centrodestra in Campania, affermando: «In sé mi onorava pure, ma credo di poter servire meglio il mio Paese da ministro dell’Interno».
Foto copertina: ANSA/Claudio Giovannini | Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante la festa del quotidiano Il Foglio