I leader mondiali all’Onu

23.09.2024
I leader mondiali all'Onu
I leader mondiali all'Onu

A New York prevista l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a cui parteciperanno anche i capi di Stato e di governo dell’Ue. In Germania le elezioni in Brandeburgo potrebbero causare un terremoto politico

In cima all’agenda

Tutti a New York – Il fulcro dell’azione si sposta questa settimana negli Stati Uniti, a New York, dove più di 130 leader mondiali si incontreranno all’Onu in occasione del dibattito della 79esima Assemblea generale. Tra loro ovviamente anche i rappresentanti dei Ventisette che si sposteranno in massa oltre oceano, tra cui il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni. L’Ue nel suo insieme sarà rappresentata dall’intervento del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Esecutivo in trasferta – Anche la presidente della Commissione von der Leyen parteciperà all’Assemblea insieme alla vicepresidente esecutiva Vestager e l’Alto rappresentante Borrell. Con loro diversi altri membri del collegio che nel corso della settimana prenderanno parte a vari eventi laterali rispetto alla riunione e che si terranno nel corso dell’intera settimana.

Gaza, Ucraina e Sudan – I lavori si apriranno martedì 26, anche se i leader arriveranno prima per diversi altri appuntamenti, e i temi che verranno affrontati sono diversi, ma sicuramente tre conflitti saranno soprattutto sotto i riflettori: Sudan, Ucraina e Striscia di Gaza. Quest’ultima guerra sarà quella su cui il dibattito sarà più incandescente, visto anche il rischio di escalation regionale. Giovedì 26 prenderanno la parola sia il premier israeliano Benjamin Netanyahu che il presidente palestinese Mahmoud Abbas

Stop all’occupazione – Mercoledì scorso l’Assemblea generale, a stragrande maggioranza, ha adottato una risoluzione che chiede a Israele di “mettere fine, e senza ulteriori ritardi, alla sua presenza illegale” nei Territori palestinesi. La risoluzione è stata approvata con 124 voti a favore, 14 contrari e 43 astenuti. L’Italia si è astenuta, come Germania, Polonia, Olanda, Regno Unito e Canada. Gli Usa hanno votato contro.

Gli ‘speed date’ – Sebbene il clou dell’evento siano i giorni di discorsi dei leader all’Assemblea, gran parte dell’azione avviene in realtà a margine, con decine di eventi collaterali che mirano a focalizzare i riflettori globali su determinate questioni ma soprattutto centinaia di incontri bilaterali, seppure brevi. Degli ‘speed date’ insomma.

Brazil first… – Per gli amanti delle curiosità vale la pena ricordare che quest’anno, come ogni anno, il Brasile sarà il primo Paese a prendere la parola. Si tratta di una consuetudine che risale alle prime riunioni di questa istituzione quando nessuna nazione voleva essere la prima a salire sul podio e Brasilia si offriva sempre. Così si è guadagnata il diritto imperituro ad aprire la sessione di lavori. 

…then the Us – Sempre per consuetudine gli Stati Uniti, che ospitano la sede dell’Onu a New York, sono il secondo Paese a rivolgersi all’Assemblea Generale. Per il resto l’ordine si basa sul principio del ‘first come, first served’, quindi chi prima si prenota prima parla, ma si rispetta anche un ordine gerarchico a seconda della persona inviata a intervenire a nome di una nazione: i capi di Stato parlano per primi, seguiti da premier e vicepremier, dai principi ereditari, dai ministri degli Affari esteri e poi dagli altri viceministri e sottosegretari.  

Nessuno come Castro – Altra curiosità. Ai leader viene chiesto di restare in un limite di 15 minuti, ma non sono obbligati a farlo. Secondo i registri Onu, il discorso più lungo mai tenuto è stato quello del leader cubano Fidel Castro che nel 1960 parlò addirittura per circa quattro ore e mezza. Chissà se quando pronunciò il suo celebre La storia mi assolverà, si riferiva anche a questo.

Altri temi caldi

Il destino di Scholz – Il destino del cancelliere tedesco Olaf Scholz è appeso a un filo. Oggi (domenica 22 settembre) si andrà al voto nel Land di Brandeburgo, quello in cui si trova la capitale Berlino. Dalla riunificazione della Germania nel 1990 è sempre stato una roccaforte dell’Spd, che non ha mai perso un’elezione. Ma ora, dopo la vittoria in Turingia e Sassonia, Alternative fur Deutschland potrebbe arrivare primo anche lì.

Olaf come Biden – Se davvero i socialdemocratici dovessero perdere contro l’estrema destra la posizione di Scholz come cancelliere non sarebbe più sostenibile, e anche in caso di una vittoria risicata la pressione su di lui si farebbe troppo forte, con il partito che gli potrebbe chiedere comunque un gesto di responsabilità come quello di Joe Biden negli Usa, e di un passo indietro prima che sia troppo tardi.

I nodi migranti e Ucraina – I due temi che più stanno mettendo in difficoltà la coalizione di governo (socialdemocratici, liberali e verdi) sono, soprattutto nell’Est, la gestione dei flussi migratori e il supporto all’Ucraina, con la popolazione che sembra volere una stretta sulla prima questione e la fine del sostegno a Kiev nella seconda. Il governo sta provando a cambiare rotta almeno sui migranti, ma potrebbe essere troppo tardi.

Parlamento Ue

Il bitcoin Ue – La Bce sta lavorando al lancio di una versione digitale dell’euro, una sorta di bitcoin comunitario, una criptomoneta che sarà emessa direttamente dall’istituto di Francoforte e andrà ad affiancarsi (e nel futuro possibilmente sostituirsi), alle banconote tradizionali. Ne discuteranno lunedì 23 settembre i deputati della commissione Econ con il membro italiano del Comitato esecutivo della Bce Piero Cipollone.

Il Sakharov a Musk? – I patrioti di Orban e Salvini vogliono dare il premio Sakharov per la libertà di pensiero a Elon Musk, che così si affiancherebbe a personaggi del calibro di Nelson Mandela, Alexander Dubček e Aleksej Navalnyj. Giovedì 26 tutti i gruppi presenteranno i loro candidati. La Sinistra sceglierà i giornalisti palestinesi, popolari e conservatori (di nuovo) l’opposizione in Venezuela (che ha già vinto il premio nel 2017) e i liberali un movimento di donne israeliane e palestinesi per la pace.

Le priorità della presidenza ungherese – Il premier ungherese Viktor Orban ha dovuto cancellare all’ultimo secondo questa settimana il suo discorso in Aula a Strasburgo, discorso in cui avrebbe dovuto presentare le priorità della presidenza semestrale ungherese, a causa dell’emergenza maltempo. I suoi ministri però sono attesi la prossima settimana lunedì 23 e giovedì 25 rispettivamente nelle commissioni Ambiente e Sviluppo.

Soldi all’Italia per le alluvioni – Sempre lunedì in commissione Bilancio gli eurodeputati voteranno per mobilitare il Fondo di solidarietà dell’Ue a favore di Italia, Slovenia, Austria, Grecia e Francia per far fronte agli effetti di catastrofi naturali del 2023. In questo articolo spieghiamo perché i soldi per le catastrofi arrivano in tempi così lunghi.

Consiglio Ue

Migranti sì, migranti no – Martedì 24 settembre al Consiglio Affari generali inizieranno le preparazioni del Vertice Ue del 17 e 18 ottobre. Diversi Paesi, tra cui l’Italia, chiedono con forza di inserire anche la migrazione tra i temi che dovranno essere discussi al Summit. Ci sono però alcuni Stati che vogliono conclusioni di sostanza, tipo la Germania in cui il tema è tornato ad essere caldissimo, e altri come l’Olanda che le vorrebbero più leggere.

Pesca nel mare del Nord – Il tema centrale del Consiglio AgriFish di lunedì 23 settembre sarà la pesca con i ministri che discuteranno la proposta della Commissione per aggiornare le possibilità di cattura per il 2024 e il 2025 per alcuni stock ittici. I Ventisette terranno anche una discussione sulle prossime consultazioni annuali Ue-Regno Unito e Ue-Norvegia e Stati costieri in merito alle possibilità di pesca per il prossimo anno.

La difesa del riso italiano – Fra i punti Aob (Any other business) l’Italia ha voluto fa inserire una discussione sul riso, nello specifico per criticare l’eccesso di importazioni da Cambogia e Myanmar, che grazie ai dazi zero esportano 450mila tonnellate di riso nel blocco. Queste importazioni sono state utili a compensare raccolti più ridotti in Spagna e Italia a causa della siccità, ma il nostro Paese vuole la fine delle esenzioni che, sostiene, causerebbero una concorrenza sleale.

La competitività secondo Draghi – Giovedì 26 al Consiglio Competitività si riuniranno i ministri del Mercato interno e dell’Industria per tre dibattiti orientativi su aiuti di Stato, Pmi e mercato unico ma soprattutto sul futuro della competitività del blocco. A tale riguardo sarà centrale sicuramente il rapporto di Mario Draghi, su cui si baserà parte del nuovo lavoro della Commissione, e che chiede investimenti di 800 miliardi l’anno per recuperare il divario con Usa e Cina.

Commissione europea

La Presidente Ursula von der Leyen partecipa alla 79ª Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) a New York, negli Stati Uniti, insieme alla Vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager e all’Alto rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell,

Altri Eventi

Il caso Puigdemont – Giovedì 26 settembre sentenza della Corte di giustizia europea sulla legittimità dell’elezione di Carles Puigdemont e altri due politici catalani al Parlamento europeo nonostante l’ordine di arresto in corso da parte delle autorità spagnole.

Divieto di burqini – Sempre giovedì la Corte europea dei diritti dell’uomo si pronuncia sul divieto del burqini in Belgio.

Mattarella in Germania – Giovedì 26 settembre visita di Stato del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Germania.

Il papa in Lussemburgo – Lo stesso giorno il pontefice Francesco sarà invece in Lussemburgo. 

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