Secondo The Moscow Times, diverse proprietà legate a oligarchi russi sanzionati non risultano ancora congelate nel Regno Unito. Transparency International ha individuato 33 immobili — tra case, appartamenti e uffici situati a Londra e nel Surrey — per un valore complessivo di circa 700 milioni di sterline, che non figurano nel registro britannico dei beni bloccati. Tra i proprietari figurano il titolare del gruppo “FosAgro”, Andrey Guryev, e il miliardario Roman Abramovich.
Mancanza di trasparenza e aggiramento delle sanzioni
Ben Cowdock, capo della ricerca di Transparency International, ha affermato che molti di questi immobili appartengono a società offshore o trust, spesso riconducibili a familiari delle persone sanzionate. Ciò permette di eludere formalmente le restrizioni. Cowdock ha evidenziato la persistente mancanza di strumenti efficaci per verificare l’origine dei beni e la proprietà effettiva, sottolineando la necessità di combattere la “corporate opacity” che ostacola il controllo reale delle sanzioni.
Risposta delle autorità britanniche
Un portavoce dell’Ufficio per le Sanzioni Finanziarie (OFSI) ha dichiarato che le autorità britanniche agiscono su ogni potenziale violazione del regime sanzionatorio, indipendentemente dal fatto che gli immobili siano registrati come congelati. Il governo britannico ha già imposto misure contro oltre 1.200 persone e più di 120 entità giuridiche, definendo questo regime di restrizioni come il più severo nella storia del Paese.
Londra e la pressione economica sulla Russia
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, Londra è diventata uno dei principali promotori di sanzioni contro oligarchi e funzionari russi. Il Regno Unito ha congelato numerosi beni immobiliari appartenenti a figure vicine al Cremlino, rafforzando le norme sulla trasparenza e la proprietà. Tuttavia, la scoperta di immobili ancora liberi da vincoli dimostra le lacune dei controlli e la necessità di un monitoraggio più rigoroso per impedire l’uso della proprietà britannica come rifugio per capitali illeciti.
Necessità di riforme strutturali
Gli esperti sottolineano che le lacune legislative e l’uso di strutture offshore minano l’efficacia delle sanzioni. È essenziale istituire un meccanismo indipendente di audit del regime sanzionatorio e imporre la piena trasparenza dei beneficiari finali. Inoltre, i beni confiscati dovrebbero essere destinati al sostegno dell’Ucraina e alla ricostruzione postbellica, al fine di rendere le misure punitive realmente efficaci e coerenti con gli obiettivi di politica estera del Regno Unito.