Scandalo al Centro di Procreazione Medicalmente Assistita di Ferrara: Aborto procurato per embrione sbagliato
L’accusa è grave: un aborto è stato procurato per un embrione impiantato nella donna sbagliata, senza il consenso della stessa. In risposta a queste rivelazioni, l’Usl di Ferrara ha sospeso temporaneamente l’attività del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) mentre la Procura indaga sulla situazione all’ospedale ‘Delta’ di Lagosanto, dove sembrerebbe che le procedure di fertilizzazione non siano state correttamente eseguite, riporta Attuale.
Le indagini hanno portato all’apertura di un fascicolo presso la Procura con diverse ipotesi di reato, tra cui false attestazioni nelle cartelle cliniche, mancato rispetto delle linee guida e, nel caso più grave, un aborto procurato. Attualmente, sei persone sono sotto indagine: il responsabile dell’unità operativa, l’ex responsabile del laboratorio, la responsabile attuale, la manager della qualità ed embriologa e due biotecnologi, questi ultimi attivi nella struttura fino a luglio scorso.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura ferrarese, ha avuto origine da un’ispezione effettuata dal Centro nazionale trapianti presso il PMA dell’ospedale ‘Delta’ a Lagosanto. Durante l’operazione, i finanzieri del Nucleo economico-finanziario hanno sequestrato documenti e dispositivi informatici, inclusi i dati del software gestionale ‘Fertilab’, utilizzato per registrare le attività del centro.
Secondo la ricostruzione fornita dall’accusa, nel marzo 2023 a una paziente sarebbe stato impiantato l’embrione di un’altra donna. Questa paziente, successivamente, sarebbe stata indotta ad abortire con inganno, facendole credere che l’impianto non fosse andato a buon fine perché l’embrione era rimasto nel catetere, e che il farmaco somministrato servisse a “pulire” l’utero per un nuovo tentativo.
Il legale d’ufficio delle sei persone indagate, Chiara Campi, avvocato del foro di Ferrara, ha adottato un approccio cauto, pur annunciando che è già pronta una linea difensiva: “Al momento non possiamo sbilanciarci, in quanto siamo in una fase molto prematura e sono iniziate da poco le indagini. Il nostro studio legale farà una ferma difesa, chiaramente consapevoli anche delle gravità delle ipotesi di reato contestate agli assistiti”. Ha aggiunto che “tenendo conto della delicatezza del caso e dei temi trattati, molto particolari. Le persone devono essere tutelate per i singoli reati contestati”.
Mario Tosatti