Arrestato in Alabama l’uomo condannato per abusi sulla figlia dell’ex convivente, latitante dal 2020

13.11.2025 06:05
Arrestato in Alabama l’uomo condannato per abusi sulla figlia dell’ex convivente, latitante dal 2020

Arrestato in Alabama l’ex latitante condannato per violenza sessuale

Condannato a 9 anni per violenza sessuale sulla figlia di sei anni dell’ex convivente, Alberto Palla, 63 anni, è stato arrestato in Alabama dopo cinque anni di latitanza. L’uomo, che era scappato negli Stati Uniti cambiando identità, è stato localizzato grazie alla collaborazione tra i carabinieri di Roma e l’FBI, e sarà ora rimpatriato in Italia per scontare la pena, che è stata aumentata a 10 anni e 5 mesi per altri reati, tra cui appropriazione indebita, sostituzione di persona, truffa e furto, commessi tra Prato e Roma dal 2002 al 2008, riporta Attuale.

La vicenda ha assunto toni da thriller. Palla, di origine romana e con trascorsi toscani, è stato arrestato all’aeroporto di Fiumicino, scortato da agenti dei servizi immigratori statunitensi. Era latitante dal 2020, anno in cui la Corte di Appello di Firenze emise una condanna a dieci anni. Durante la sua fuga, ha ottenuto documenti falsi e ha vissuto sotto falso nome negli Stati Uniti.

Le autorità italiane hanno dato inizio alle ricerche dopo che il latitante era scomparso dal suo ultimo indirizzo a Roma, attivandosi in luoghi a lui familiari come Cerveteri e Civitavecchia. La svolta è arrivata grazie a un’utenza mobile intestata a una donna con cui Palla aveva una relazione, il cui profilo WhatsApp conteneva una sua foto. Le analisi telefoniche hanno rivelato la sua posizione negli Stati Uniti, portando le forze dell’ordine a un profilo Facebook della compagna, registrato ad Huntsville, in Alabama.

Con le informazioni raccolte, i carabinieri hanno collaborato con la Direzione centrale della polizia criminale e l’FBI, il che ha portato all’arresto di Palla ad Huntsville. Al suo arrivo in Italia, è stato immediatamente trasferito nel carcere di Civitavecchia. Questa lunga e complessa vicenda è iniziata nel 2008, quando il padre della vittima, assistito dagli avvocati Marco Passagnoli e Nicola Muncibì, presentò una denuncia dopo aver sospettato le molestie subite dalla figlia. Ci sono voluti 17 anni per portare alla giustizia il colpevole.

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