La Russa critica Garofani: “Lasci il suo ruolo”, poi rettifica le sue affermazioni

25.11.2025 07:35
La Russa critica Garofani: "Lasci il suo ruolo", poi rettifica le sue affermazioni

La crisi politica in Italia si riaccende dopo le dichiarazioni sul consigliere Garofani

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato che “non è il caso di tornare su questa vicenda”, cercando di chiudere, da Johannesburg, la questione riguardante le rivelazioni del quotidiano La Verità sui commenti poco lusinghieri del consigliere del Quirinale Francesco Saverio Garofani nei confronti del governo, riporta Attuale.

Tuttavia, la situazione è tornata al centro dell’attenzione dopo ventiquattr’ore, quando il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha ripreso il tema. Durante una cena con sostenitori romanisti, ha commentato le affermazioni di Garofani riguardo a un’alternativa al centrodestra e all’assenza di leader credibili in grado di succedere a Mattarella. La Russa ha affermato: “Francesco Saverio Garofani è il segretario del Consiglio supremo di difesa, quello che si deve occupare della difesa nazionale. Credo che forse sia meglio che quel ruolo lo lasci a qualcun altro”.

Questa richiesta di dimissioni ha sorpreso anche il Quirinale, che si attendeva un clima di riconciliazione, come sottolineato dalle parole di Meloni. Tuttavia, poche ore dopo, La Russa ha tentato di smorzare la polemica, dichiarando: “Spiace che avere risposto a una domanda sul consigliere Garofani possa far pensare di riaprire un caso che, anche io, come Meloni, considero chiuso e sul quale ho espresso solidarietà al presidente Mattarella”. Ha poi aggiunto: “Certo, ho detto, forse in maniera troppo sincera, che Garofani potrebbe essere imbarazzato, ma non tocca a me chiedere le sue dimissioni”.

Il senatore Maurizio Gasparri ha commentato ironicamente la situazione, suggerendo che la crisi sia stata aperta e subito richiesta di chiusura. Per l’opposizione, le dichiarazioni di La Russa rappresentano un’opportunità. Angelo Bonelli, co-leader di Avs, ha sostenuto che queste parole rafforzano la convinzione che ci sia “una pressione indebita nei confronti del Quirinale”. Anche il senatore dem Walter Verini ha criticato La Russa, affermando che “questo attacco al Quirinale è veramente al di là del bene e del male”.

Le tensioni politiche continuano a mantenere una certa pressione, ma saranno le elezioni locali e il dibattito sul futuro delle due coalizioni a dominare l’agenda, con particolare attenzione a Puglia e Campania da un lato e al Veneto per il centrodestra. La sensazione che, una volta superata la lunga fase amministrativa, il dibattito politico si concentrerà sulle istituzioni, incluse le modifiche alla legge elettorale e le manovre per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica, è sempre più palpabile. Sebbene il secondo mandato di Sergio Mattarella si concluderà nel 2029, i precedenti casi di nomine per alti incarichi dimostrano che la trattativa non sarà facile, come evidenziato dalle esperienze recenti di Giorgio Napolitano e Del presidente in carica.

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