Gli eurodeputati hanno approvato il piano proposto da Bruxelles e dai governi. Oltre 210 miliardi di euro sono bloccati nell’Unione Europea, soprattutto presso la società belga Euroclear
Nuovi aiuti destinati all’Ucraina da parte dell’Unione europea. Stavolta il Parlamento europeo ha approvato il piano da 35 miliardi di euro di assistenza macrofinanziaria (Amf) che prevede di utilizzare gli asset congelati della banca centrale russa per prestarli a Kiev. La maggioranza è stata molto ampia. Ad opporsi sono stati soprattutto gli eurodeputati tra le fila dell’ultradestra dei Patrioti per l’Europa, il gruppo fondato da Viktor Orban, cui aderisce anche la Lega di Matteo Salvini. Il piano era stato proposto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per soddisfare, almeno in parte, le urgenti richieste di aiuto da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il Parlamento europeo ha votato con 518 voti a favore, 56 contrari e 61 astensioni per il prestito destinato a Kiev. Il piano era stato concordato in ottobre dai governi del blocco europeo, ma era necessaria l’approvazione da parte dell’Eurocamera per poter procedere. Il G7 prevede di fornire un prestito complessivo di 50 miliardi di dollari per aiutare l’Ucraina, finanziato dai profitti generati dai beni russi immobilizzati in Occidente. Questi beni sono stati congelati poco dopo che la Russia ha lanciato un’invasione su larga scala dell’Ucraina nel febbraio del 2022.
Più di due terzi dei beni, circa 210 miliardi di euro, sono bloccati nell’Unione Europea, per lo più presso la società belga Euroclear, che si occupa della custodia dei beni. “I beni congelati della Russia devono essere confiscati e utilizzati per armare l’Ucraina. La Russia deve essere messa davanti alle sue responsabilità e pagare direttamente per la sua aggressione e i suoi crimini contro l’Ucraina”, ha detto l’eurodeputata del Partito popolare europeo Sandra Kalniete nel corso del dibattito sul sostegno finanziario all’Ucraina durante la plenaria a Strasburgo.
Come verranno usati i beni congelati della Banca centrale russa
Il Meccanismo di cooperazione per i prestiti all’Ucraina, un quadro di recente istituzione, metterà a disposizione dell’Ucraina le future entrate derivanti dai beni congelati della Banca centrale russa situati nell’Ue. Nei piani, questi fondi aiuteranno l’Ucraina a rimborsare il prestito dell’Ue e di altri partner del G7. Mentre i fondi del meccanismo possono essere utilizzati per il servizio e il rimborso dei prestiti, Kiev può allocare i fondi dell’Assistenza macrofinanziaria come ritiene più opportuno.
I nuovi fondi dell’Amf saranno erogati fino alla fine del 2025. Il prestito è subordinato al costante impegno dell’Ucraina a sostenere meccanismi democratici efficaci, a rispettare i diritti umani e ad altre condizioni politiche che saranno definite in un memorandum d’intesa. I sistemi di gestione e controllo delineati nel Piano per l’Ucraina, insieme a misure specifiche per prevenire frodi e altre irregolarità, si applicheranno al prestito Amf. “La Russia deve pagare per aver attaccato gli ucraini e aver brutalmente distrutto le infrastrutture, le città, i villaggi e le case del Paese. L’onere della ricostruzione dell’Ucraina sarà a carico dei responsabili della sua distruzione, ovvero la Russia”, ha dichiarato la relatrice Karin Karlsbro del gruppo dei liberali Renew.
Ultradestra contraria a nuovi fondi per l’Ucraina
Finora, dall’Ue e dai suoi Stati membri sono stati stanziati 118,3 miliardi sotto forma di sovvenzioni e prestiti che hanno sostenuto lo sforzo bellico ucraino e l’economia del Paese. Nell’ambito delle sanzioni inflitte dall’Ue alla Russia, dal febbraio 2022 sono stati bloccati gli asset della Banca centrale di Mosca detenuti da enti finanziari all’interno del blocco. Gli interessi maturati da questi fondi immobilizzati serviranno da garanzia per i prestiti a Kiev: la stima è di una somma tra i 2,5 e i 3 miliardi all’anno.
In aula le voci più critiche rispetto a questa nuova tranche di prestiti è arrivata dagli esponenti dell’ultradestra del gruppo Patrioti per l’Europa, cui aderiscono i partiti di Viktor Orban, Marine Le Pen e Matteo Salvini. L’eurodeputata del Rassemblement national Angéline Furet, durante il suo intervento in aula ha parlato di “dissanguamento economico” per l’Unione europea negli aiuti a Kiev, sottolineando che “i testi non parlano mai di fine del conflitto, nessun finanziamento prevede come pre-condizione i negoziati di pace”.
Dieci milioni di persone in meno in Ucraina dall’inizio della guerra
I governi dei 27 Stati membri dell’Ue hanno già approvato la proposta passata oggi in Parlamento. Il Consiglio prevede di adottare formalmente il regolamento con procedura scritta dopo il voto dell’Eurocamera. Il regolamento entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.
In contemporanea con il voto degli eurodeputati il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) ha annunciato che la popolazione in Ucraina è diminuita di oltre 10 milioni di persone dall’invasione della Russia nel febbraio 2022, citando dati delle autorità ucraine. Il calo, ha sottolineato la direttrice regionale dell’Unfpa, Florence Bauer, è dovuto a una “combinazione di fattori”. Secondo una stima del World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale, il Paese ha attualmente ha circa 33,3 milioni di abitanti.