Roma, 6 dicembre 2025 – La vicenda della scomparsa di Tatiana Tramacere, la 27enne di Nardò, continua a sollevare interrogativi. Dopo 11 giorni di angoscia collettiva in Italia, culminati con il ritrovamento di Tatiana a casa dell’amico Dragos-Ioan Gheormescu, inizialmente indagato per istigazione al suicidio, rimangono aperti numerosi punti interrogativi. Dalla ricostruzione dei fatti emerge che la giovane era accovacciata al buio dentro un armadio, impugnando un coltello al momento della scoperta, con lo sguardo smarrito, come documentato da fonti vicine all’indagine. La situazione si complica ulteriormente, riporta Attuale.
Il coltello e i due telefonini
Da chi voleva difendersi Tatiana? Di cosa aveva paura, tanto da impugnare un coltello e portare con sé due telefonini senza sim? Perché continuare a nascondersi, malgrado i rischi, anche legali, per Dragos? Le dichiarazioni di quest’ultimo, che dichiara che “è stata lei a organizzare tutto”, suggeriscono che tra i due esistesse un piano di isolamento temporaneo, con l’intenzione di ritornare alla normalità. La coppia, nel corso della settimana di ansia e dolore che ha coinvolto la famiglia e la comunità, potrebbe aver sottovalutato le gravi conseguenze dei propri atti.
Condannati dai social, “assolti” dalla Procura
Nonostante le critiche sui social network, che invocano responsabilità per falso allarme o simulazione di reato, il procuratore di Lecce, Vincenzo Capoccia, ha deciso di archiviare il caso. Di conseguenza, non ci saranno conseguenze legali né per Tatiana né per Dragos, vista la scomparsa definita un allontanamento volontario.
I Ris e il dispositivo “imponente” sotto casa di Dragos
L’archiviazione non cancella le domande sorte dalla vicenda. La falsa notizia dell’impiego di cani molecolari e droni per la ricerca di Tatiana ha complicato il lavoro delle forze dell’ordine, che hanno dovuto gestire anche la folla radunatasi sotto casa di Dragos durante le operazioni. Un “dispositivo imponente” è stato implementato, inviato da Roma per evitare errori. Ciò ha creato tensione nella comunità di Nardò, con momenti di paura quando Dragos è stato interrogato in caserma. L’intervento ha alimentato i sospetti, facendo temere che Tatiana fosse stata trattenuta contro la sua volontà.
La verità nel filmato
Le indagini hanno portato alla certezza della presenza di Tatiana nell’appartamento di Dragos, grazie alle riprese delle telecamere che li immortalavano entrare insieme nel palazzo. Mentre la giovane non è più uscita, Dragos ha lasciato l’abitazione. L’operato delle forze dell’ordine ha consentito di riportare a casa Tatiana, ma rimangono in sospeso numerosi interrogativi: da chi si stava nascondendo e quali erano le sue paure? Solo il tempo potrà offrire risposte a queste domande.