Il presidente ungherese in visita a Tbilisi per congratularsi con il partito filorusso che ha vinto alle urne, nonostante le denunce di brogli dell’opposizione
Altra mossa controversa di Viktor Orbàn. A solo sue giorni dalle contestate elezioni del Paese, che hanno visto la vittoria del partito filorusso ‘Sogno georgiano’, il presidente ungherese è andato in visita a Tbilisi dopo essersi congratulato su X con il premier della nazione, Irakli Kobakhidze, nonostante le denunce di brogli di parte dell’opposizione. Una mossa che ha fatto andare su tutte le furie l’Ue, visto anche che l’Ungheria detiene la presidenza di turno del blocco. “Qualsiasi cosa dica Orbàn durante la visita, non rappresenta l’Unione europea” ha affermato l’Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Ue Josep Borrell.
Il voto
Dalle elezioni legislative di sabato (26 ottobre) il partito populista e filorusso Sogno georgiano, guidato da Bidzina Ivanishvili, si sarebbe confermato come primo partito con il 54,08% dei voti. Sconfitta per la coalizione di opposizione filoeuropea capitanata dall’attuale presidente della Repubblica Salome Zourabichvil che ha ottenuto solamente il 37,5% delle preferenze. Proprio le opposizioni parlano di “brogli elettorali” che sarebbero avvenuti durante e prima delle elezioni, rifiutandosi di ammettere la sconfitta. “Non riconosco queste elezioni, perché riconoscerle significa riconoscere l’acquisizione russa della Georgia” ha tuonato la presidente Zourabichvili, la quale ha anche esortato i sostenitori dell’opposizione a radunarsi fuori dal Parlamento per protestare.
Secondo gli osservatori internazionali della missione Osce le elezioni in Georgia sono state caratterizzate da condizioni disparità, pressioni e tensioni, ma gli elettori hanno avrebbero avuto un’ampia possibilità di scelta. “Continuiamo a esprimere la nostra profonda preoccupazione per il regresso democratico in Georgia. Le elezioni di sabato ne sono una triste prova”, ha avvertito Antonio López-Istúriz White, capo della delegazione del Parlamento europeo. Ai risultati elettorali l’Unione europea ha risposto congelando la richiesta della Georgia di entrare nell’Ue, accusandola di “arretramento democratico”. A Tbilisi è stato concesso lo status di Paese candidato solo lo scorso dicembre e si stima che l’80% dei georgiani voglia far parte del blocco dei 27 Stati.
Il “bastian contrario”
Mentre tutta l’Ue si compatta a sostegno della coalizione che voleva aderire all’Unione, il presidente Orbàn va in tutt’altra direzione. Incontrerà oggi il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze, conferendo di fatto legittimità ad un governo che si vede accusato di elezioni rubate. “Il popolo della Georgia sa cosa è meglio per il suo Paese e oggi ha fatto sentire la sua voce!” ha scritto su X il presidente ungherese.
In una dichiarazione rilasciata domenica sera, il massimo diplomatico del blocco, Josep Borrell, ha affermato che le elezioni georgiane del fine settimana sono state definite da “un campo di gioco non uniforme, una campagna divisiva in un’atmosfera polarizzata e preoccupazioni significative sull’impatto dei recenti emendamenti legislativi su questo processo elettorale”, oltre a denunce di intimidazioni e irregolarità procedurali come la minaccia del partito al governo di bandire i partiti rivali.
La visita metterà ancora una volta in evidenza le forti differenze in politica estera tra l’Ungheria di Orbán, che detiene la presidenza semestrale di turno del Consiglio dell’Ue, e gli altri Paesi del blocco tant’è che Borrell ha dovuto prenderne le distanze. Ma non è la prima volta che Orbàn provoca indignazione tra i suoi omologhi europei. All’inizio dell’anno, il primo ministro ungherese ha suscitato il risentimento di molte capitali dell’Ue dopo i suoi viaggi a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin, in Cina e negli Stati Uniti, dove ha incontrato Donald Trump.