In poche ore su Valencia è caduto l’equivalente di un anno di precipitazioni. Il bilancio dei danni è ancora provvisorio. La situazione
Dove prima c’erano casa, strade, edifici pubblici e privati adesso c’è solo un ammasso di macerie. Dove prima c’erano i colori, adesso c’è solo fango. In migliaia hanno perso tutto, ci sono 95 vittime accertate ma c’è la consapevolezza che saranno di più perché i dispersi sono più di settanta. La Spagna è sotto choc dopo la disastrosa alluvione che ha colpito la regione di Valencia. Le immagini che arrivano sono di devastazione, difficile usare termini meno crudi. E non è finita. Ci sono le operazioni di ricerca dei numerosi dispersi in corso e c’è ancora l’allerta per il maltempo che ha mollato la presa su Valencia ma si è spostato su altre aree della penisola iberica. La situazione dopo quella che la stampa iberica definisce “l’alluvione del secolo”.
La Dana perde forza ma è ancora allerta
Nelle ultime ore il fenomeno della “Dana”, colpevole delle alluvioni, perde forza. Ancora oggi, 31 ottobre, però dodici province restano in allerta per le precipitazioni, con particolare incidenza a Tarragona e Castellón, dove è in corso una allerta arancione. La paura è che si ripeta ciò che è accaduto a Valencia.
“Vi chiedo – ha detto il premier – di rimanere a casa e di non spostarvi se potete perché questa area di depressione meteorologica continuerà. È una crisi senza precedenti, assolutamente drammatica e tragica, quella che stiamo vivendo già da qualche giorno”.
Spagna sotto choc: più di 90 morti e decine di dispersi
L’ultimo bilancio ufficiale comunicato dalle autorità parla di 95 morti, di cui 92 nella comunità di Valencia, la più colpita. Ci sono anche anziani e bambini. Altri due decessi sono stati registrati nella vicina regione di Castiglia-La Mancia e un terzo in Andalusia. Si tratta del bilancio più grave dopo quello dell’alluvione del 1973: allora morirono 300 persone. Quello di Valencia però resta un bilancio parziale destinato purtroppo ad aggravarsi perché c’è un numero non definito di dispersi e le speranze di trovarli vivi si riducono col passare delle ore. Circa un migliaio di soldati sono dispiegati, assieme a vigili del fuoco, polizia e soccorritori al lavoro per localizzare possibili sopravvissuti e per sgombrare le zone colpite dal disastro.
“Purtroppo non siamo ottimisti”, il laconico commento del ministro della Difesa Margarita Robles alla radio Cadena Ser. “Ci sono persone morte all’interno di alcuni veicoli”, ha confermato il ministro dei Trasporti spagnolo Óscar Puente riferendosi alle centinaia di auto e camion bloccati sulle strade coperte di fango,
Tre giorni di lutto nazionale in Spagna
Il governo ha decretato tre giorni di lutto nazionale. Il primo ministro Pedro Sanchez visiterà in queste ore il Centro di coordinamento dei soccorsi (Cecopi) di Valencia. In un breve discorso televisivo il leader socialista ha assicurato che il governo non lascerà sola la popolazione colpita dalla tragedia.
Nell’incassare messaggi di vicinanza delle autorità europee e di diversi colleghi, compreso quello della premier italiana Giorgia Meloni, Sanchez ha promesso che per assistere i cittadini bisognosi saranno mobilitate “tutte le risorse disponibili”. “Anche quelle dell’Unione Europea, se fosse necessario”, ha sottolineato
L’allerta meteo in ritardo
Secondo l’agenzia meteorologica Aemet, nella notte tra martedì e mercoledì sono caduti più di 300 litri d’acqua per metro quadrato in diverse località della regione valenciana, con un picco di 491 litri nel piccolo villaggio di Chiva: si tratta dell’equivalente di “un anno di precipitazioni”, ha detto. La stampa spagnola, che ha definito quanto accaduto come “l’alluvione del secolo”, mette in dubbio nei suoi commenti la velocità di reazione delle autorità: il messaggio di allerta della Protezione civile ai residenti è infatti stato inviato martedì’ dopo le 20.