L’economia del Paese resta trainata dal turismo ma si sta anche specializzando nell’esportazione di servizi, e sta valorizzando l’immigrazione nei settori in cui la produttività era più bassa, convincendo anche gli investitori stranieri
Turismo, investimenti stranieri e valorizzazione degli immigrati, sono questi i tre ingredienti principali del miracolo iberico. L’economia della Spagna sta crescendo a ritmi incredibili e il Paese potrebbe presto diventare quello che cresce più in fretta tra le economie mondiali avanzate, anche più velocemente degli Stati Uniti.
Meglio dei partner europei
Dai tempi della crisi economica legata alla pandemia la nazione guidata dal socialista Pedro Sanchez sembra aver fatto passi da gigante. Sebbene l’economia spagnola sia stata più lenta a riprendersi dall’impatto del Covid-19, alla fine è cresciuta del 5,7% rispetto al 2019, mentre l’intera Eurozona ha registrato un’espansione del 4,2 per cento. Secondo gli ultimi dati Eurostat, nell’ultimo trimestre il prodotto interno lordo dei 20 Paesi con la moneta unica è cresciuto dello 0,4% con la Germania, solitamente il traino del blocco, che è andata più a rilento registrando solo un’espansione dello 0,2 per cento.
Gli spagnoli hanno invece mostrato una forza fuori dal comune, con il Pil iberico che è avanzato dello 0,8%, il doppio del resto dell’eurozona e ben quattro volte il risultato dei tedeschi. E le previsioni sull’intero anno sono ancora più rosee. Come riporta una lunga analisi del Financial Times, secondo un’indagine di Consensus Economics, azienda che fa previsioni basandosi su sondaggi con economisti, la Spagna dovrebbe essere in grado di crescere del 2,7% quest’anno, e il Fondo Monetario Internazionale, è anche più ottimista e ha dichiarato di aspettarsi un’espansione del 2,9%, leggermente superiore al 2,8% previsto per gli Stati Uniti.
Valorizzare i migranti
Uno dei fattori del successo della Spagna sarebbe la valorizzazione del lavoro degli immigrati. In una situazione in cui la bassa natalità della nazione ha fatto diminuire la forza lavoro secondo Funcas, una fondazione di casse di risparmio, l’afflusso di 700mila lavoratori immigrati negli ultimi tre anni ha sostenuto settori come agricoltura ed edilizia, colmando la mancanza di manodopera e sostenendo la crescita, con gli immigrati hanno occupato il 40% di tutti i nuovi posti di lavoro creati.
I migranti sono stati impiegati soprattutto in settori dove prima la produttività era più bassa e in lavori faticosi, quelli che gli spagnoli vogliono fare sempre meno, come appunto l’agricoltura e l’edilizia ma anche l’ospitalità. Secondo Adrian Prettejohn, economista di Capital Economics, in questo modo l’aumento dell’immigrazione ha “garantito che la manodopera non sia stata un vincolo così significativo per la produzione come lo è stato in altre parti dell’Eurozona”, aiutando le imprese a tenere sotto controllo la crescita dei salari ma anche a stimolare i consumi individuali.
Turismo ma non solo
Il pilastro dell’economia spagnola resta il turismo, un settore che però sta creando problemi ai cittadini che sempre in più città protestano per le invasioni di viaggiatori. Ma il turismo sta apportando indiscussi benefici dal punto di vista economico, con il Paese che è in procinto di battere il record dello scorso anno di 85 milioni di visitatori.
Oltre al turismo, le esportazioni di servizi stanno generando entrate ancora maggiori, con attività come consulenze e istruzione. E così mentre l’accoglienza dei vacanzieri dovrebbe generare 90 miliardi di euro di entrate nel 2024, le esportazioni di altri servizi sono destinate a generarne ben 100, secondo le previsioni del governo. Si tratta di attività per clienti stranieri che vanno dai servizi bancari a quelli di ingegneria e di consulenza informatica, nonché di università che ospitano studenti internazionali.
Fiducia degli investitori
Questa situazione di forte crescita sta creando fiducia da parte degli investitori. Il famigerato spread, il divario tra i rendimenti del debito pubblico spagnolo e tedesco, è al livello più basso dal gennaio 2022. Come riporta sempre il FT, la Spagna è stata anche la sesta destinazione mondiale per i progetti di investimento diretto estero dal 2019, soprattutto per quanto riguarda progetti greenfield, progetti che riguardano attività nuove o aperture di filiali di aziende straniere nella nazione.
Nel settore delle energie rinnovabili, uno dei punti di forza del Paese, lo scorso anno la Spagna si è assicurata 77 nuovi progetti, posizionandosi al primo posto a livello globale insieme agli Stati Uniti. La fiducia appare essere leggermente inferiore da parte degli investitori nazionali. Raymond Torres, direttore dell’analisi macroeconomica di Funcas, ha osservato che gli investimenti in generale, che si misurano nella formazione lorda di capitale fisso, sono pure in crescita ma più lentamente. Il motivo sarebbe che, a suo avviso, molte aziende spagnole hanno una visione più negativa del Paese, e della sua politica, rispetto alle controparti straniere.