La mossa punta a creare un gigante dell’auto giapponese in grado di competere al meglio contro Tesla e i produttori di auto elettriche cinesi
Dopo giorni di indiscrezioni, è arrivata l’ufficialità. Le case automobilistiche giapponesi Honda e Nissan confermano il piano di fusione che porterà alla creazione del terzo gruppo mondiale del settore automotive. Honda e Nissan vogliono unire le forze in una holding comune, con un’alleanza industriale che consenta a ciascuna di esse di assemblare i propri veicoli negli stabilimenti del partner. Insieme a Mitsubishi, formerebbero il terzo gruppo automobilistico al mondo, con circa otto milioni di veicoli venduti lo scorso anno, dietro a Toyota e Volkswagen. Una fusione provvidenziale per Nissan: fortemente indebitata, ha subito una perdita netta inaspettata nell’ultimo trimestre e ha drasticamente abbassato le previsioni annuali, con un margine operativo quasi completamente azzerato.
Nasce un gruppo automobilistico da 54 miliardi di capitalizzazione
La mossa punta a creare un gigante dell’auto giapponese in grado di competere al meglio contro Tesla e i produttori di auto elettriche cinesi e, inoltre, e consoliderebbe l’industria automobilistica del Giappone in due grandi poli. In un comunicato congiunto, la seconda e la terza casa auto nipponica hanno reso noto di aver siglato un memorandum di intesa che porterà alla costituzione di una holding nella quale verrà inclusa anche la Mitsubishi Motors, di cui Nissan è la principale azionista con il 24 per cento delle quote. Secondo i primi calcoli di Bloomberg, una fusione Honda-Nissan darebbe vita a un gruppo da 54 miliardi di capitalizzazione.
Le negoziazioni si concluderanno entro giugno, hanno reso noto Honda e Nissan, e grazie all’intesa i due costruttori saranno in grado di condividere gli ingenti costi di ricerca e sviluppo attraverso l’integrazione della componentistica comune, ottimizzando le spese di produzione.
La minaccia posta dall’elettrico cinese
Per non rimanere indietro nella corsa all’elettrico, lo scorso marzo, le due case automobilistiche hanno annunciato che avrebbero lavorato insieme per sviluppare veicoli elettrici e tecnologie software per ridurre i costi e migliorare la loro competitività.
Lo scorso novembre Honda aveva rivisto al ribasso le previsioni di utile per l’anno fiscale in corso a 950 miliardi di yen (5,9 miliardi di euro), con un calo del 14,2 per cento rispetto all’anno precedente, a causa del rallentamento delle vendite in Cina. Simultaneamente Nissan aveva annunciato un piano per tagliare 9.000 posti di lavoro e ridurre la capacità produttiva globale del 20 per cento, citando le difficoltà delle proprie attività negli Stati Uniti e in Cina.
I veicoli elettrici sono considerati uno dei segmenti più critici per la crescita dell’industria automobilistica mondiale, ma sia Honda che Nissan, assieme ad altre case automobilistiche giapponesi si trovano ad inseguire le principali concorrenti, tra cui la cinese BYD e la statunitense Tesla. In Cina i veicoli elettrici e gli ibridi plug-in rappresentano circa il 40% delle vendite di nuove vetture, la percentuale più alta tra le principali economie, con la leader di mercato BYD che ha venduto circa 3,76 milioni di veicoli da gennaio a novembre di quest’anno: un aumento del 40 per cento rispetto al 2023. Al contrario le vendite di Honda in Cina sono diminuite del 31 per cento a 740.000 unità, mentre Nissan ha registrato un calo dell’11 per cento a 620.000 unità.
Secondo gli analisti del settore le due case auto nipponiche vedranno le loro immatricolazioni per l’intero anno in Cina ridursi di circa la metà rispetto al 2019. A livello globale le vendite combinate dalla fusione di Honda e Nissan, con la presenza della Mitsubishi che sarà definita entro il prossimo gennaio, sono ammontate a circa 8 milioni di veicoli nel 2023, dietro a quelle della Toyota e la Volkswagen.