Per Donald Trump il Golfo del Messico è d’America

21.01.2025
Per Donald Trump il Golfo del Messico è d'America
Per Donald Trump il Golfo del Messico è d'America

L’azione di Trump è sufficiente a cambiare il nome del Golfo nei documenti ufficiali degli Stati Uniti, ma gli altri paesi non sono obbligati a fare lo stesso

Tra i numerosi e diversi ordini esecutivi firmati dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel primo giorno del suo incarico ce n’è uno che minaccia di incrinare i rapporti con il vicino Messico. Il 47esimo presidente ha posto la sua firma su un atto per nominare il Golfo del Messico in Golfo d’America e, tra l’altro, restituire al Monte Denali, in Alaska, la denominazione originale di Monte McKinley. Era stato Barack Obama a ridare al picco l’antico nome dei nativi ma Trump ha voluto ripristinare McKinley in onore di un presidente da lui amatissimo. 

Perché Trump ha cambiato il nome del Golfo del Messico in Golfo d’America?

Con questo atto, Trump non ha dichiarato una guerra, ma aperto un nuovo caso di relazioni con il Messico. “È nostro”, ha spiegato il presidente Usa nel rinominare il Golfo. Il bacino oceanico, delimitato dalla costa del Golfo degli Stati Uniti, dagli stati orientali del Messico e dall’isola di Cuba, è un importante centro di attività economica, tra cui la pesca, il trasporto marittimo e la produzione di petrolio e gas, il che forse spiega l’interesse di Trump per la scelta del nome.

L’azione di Trump è sufficiente a cambiare il nome del Golfo nei documenti ufficiali degli Stati Uniti, ma gli altri paesi non sono obbligati a fare lo stesso. Spetta ora al Consiglio degli Stati Uniti per i nomi geografici a far rispettare l’uso dei nomi geografici in tutto il governo federale. Tuttavia, sul suo sito web, l’ente “sconsiglia i cambi di nome a meno che non ci sia una ragione impellente”, aggiungendo che “in generale, la politica più importante per quanto riguarda i nomi è l’uso e l’accettazione locale”.

Questo perché non esiste un accordo o un protocollo internazionale formale per la denominazione delle aree marittime e nessun organismo internazionale ha l’ultima parola sui nomi marittimi, sebbene l’Ufficio idrografico internazionale (IHB) cerchi di standardizzare i nomi e risolvere le controversie tra paesi. E la mancanza di una regola comune nelle denominazioni delle acque territoriali ha spesso causato tensioni diplomatiche i diversi paesi, come nel caso del tratto di mare che separa l’Iran dall’Arabia Saudita, denominato Golfo Persico dal primo e Golfo Persico dalla seconda. 

Per esempio, da tempo il Giappone e la Corea del Sud sono coinvolti in una controversia su come chiamare le acque tra la penisola coreana e l’arcipelago giapponese. Tokyo lo chiama Mar del Giappone, citando mappe scritte da preti cattolici ed esploratori europei risalenti al XVII secolo, ma Seul si oppone a questa lettura, perché evoca la colonizzazione della penisola da parte del Giappone dal 1910 al 1945, e lo chiama invece Mare Orientale.

Chi ha dato il nome al Golfo del Messico?

Golfo del Messico è un nome in vigore da oltre un secolo ed è stato dato in onore delle rotte utilizzate dagli imperi maya e aztechi. La sua prima apparizione risale alle mappe utilizzate dagli esploratori spagnoli nel XVI secolo, ben prima della fondazione degli Stati Uniti.

La decisione di Trump scontenterà certamente con la presidente del Messico Claudia Sheinbaum, che ha già dichiarato di recente di essere contraria a cambiare il nome. In una conferenza stampa, la leader messicana ha mostrato una mappa del 1607 che includeva il Golfo del Messico. Etichettava anche il Nord America come “America messicana”. E da qui la proposta che suona come una provocazione: “Perché non la chiamiamo America messicana? Sembra carino, no?”. 

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