I leader del blocco alzano i toni contro il presidente Usa, ma la linea che intendono tenere è quella di lavorare per trovare un compromesso: “Evitare una totalmente stupida e inutile guerra commerciale”
Se vuoi la pace, prepara la guerra. Sembra essere questa la linea dell’Europa nei confronti degli Stati Uniti di Donald Trump. Parliamo ovviamente di una guerra commerciale, che i leader europei si dicono pronti a iniziare, anche se in realtà l’obiettivo è trovare un compromesso ed evitare uno scontro che si ritiene dannoso per entrambe le sponde dell’Atlantico.
“Ovviamente ci prepareremo” a una battaglia a suon di tariffe, ma “è chiaro che non ci sono vincitori nelle guerre commerciali” e se gli Stati Uniti “iniziano la guerra commerciale, l’unica a ridere sarà la Cina”, ha avvertito l’Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza, Kaja Kallas, al suo arrivo alla riunione informale dei leader Ue al Palais d’Egmont a Bruxelles.
I capi di Stato e di governo dei 27 avrebbero dovuto parlare soltanto di difesa, ma le minacce di Trump hanno portato il tema dei dazi prepotentemente in agenda. “Succederà sicuramente con l’Unione europea. Posso dirvelo perché si sono davvero approfittati di noi”, ha detto ieri il repubblicano, riferendosi all’imposizione di dazi e ribadendo le lamentele per il deficit commerciale. “Non prendono le nostre auto, non prendono i nostri prodotti agricoli. Non prendono quasi nulla e noi prendiamo tutto da loro”.
L’Europa alza la voce
Oggi i leader del blocco, da Macron a Scholz, hanno a loro volta alzato la voce, cercando di mostrare di non avere paura. Tuttavia, a Bruxelles e in diverse capitali (Roma compresa), si ritiene che sia meglio percorrere la strada della trattativa, magari promettendo di acquistare più Gnl e assicurare che tutti i 23 Stati Ue membri della Nato spendano per la difesa almeno il 2 per cento del Pil.
“Se siamo attaccati sul piano commerciale, l’Europa dovrà farsi rispettare e reagire”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, arrivando al summit informale di Bruxelles. “Ci sono molte ragioni per cui siamo un’Unione europea e una di queste è che siamo disposti ad aiutarci a vicenda e a restare uniti. Io non sosterrò mai l’idea di scontrarci con degli alleati, ma se gli Usa imporranno tariffe pesanti sull’Europa, avremo bisogno di una risposta robusta e collettiva”, gli ha fatto eco la premier danese, Mette Frederiksen.
“Una cosa è chiara: in quanto area economica forte, possiamo gestire i nostri affari e rispondere alle politiche dei dazi con altre politiche dei dazi”, ha avvertito il cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Questo è ciò che dobbiamo fare e faremo. Ma la prospettiva e l’obiettivo dovrebbero essere quelli di procedere in modo tale da giungere alla cooperazione”, ha però aggiunto il socialista.
Guerra commerciale “stupida e inutile”
Anche Donald Tusk, premier della Polonia, Paese con la presidenza di turno dell’Ue, ha affermato che bisogna “fare di tutto per evitare” una guerra commerciale, che sarebbe “totalmente inutile e stupida”. I 27 leader dell’Unione europea, nella riunione informale in corso al Palais d’Egmont a Bruxelles, “hanno sottolineato il valore del partenariato dell’Ue con gli Stati Uniti, che ha radici profonde ed è destinato a durare nel tempo, e hanno concordato che, quando sorgono problemi, si dovrebbero trovare delle soluzioni”, ha spiegato un funzionario Ue, precisando che tra i leader “c’è stato un forte consenso sul fatto che i dazi tra Stati Uniti e Ue sarebbero dannosi per entrambe le parti”.
Il leader dell’opposizione conservatrice tedesca, Friedrich Merz, ha dichiarato ieri che le tariffe rischiano di ritorcersi contro gli Usa. “Trump si renderà conto che i dazi che sta imponendo non dovranno essere pagati da coloro che importano in America, ma dai consumatori americani”, ha dichiarato Merz, che probabilmente diventerà cancelliere tedesco dopo le elezioni di questo mese. Il governatore della Banca centrale francese, François Villeroy de Galhau, ha definito i dazi di Trump “molto brutali” e ha sottolineato che colpiranno soprattutto il settore automobilistico.
Le azioni delle case automobilistiche europee sono già in calo a causa delle preoccupazioni sull’impatto delle tariffe. L’Ue ha sempre esportato più beni negli Stati Uniti di quanti ne abbia importati, e il deficit commerciale degli Usa è stato di 155,8 miliardi di euro (159,5 miliardi di dollari) nel 2023, secondo i dati di Eurostat. Tuttavia, nel settore dei servizi, gli Stati Uniti hanno registrato un surplus di esportazioni rispetto alle importazioni con l’Europa per 104 miliardi di euro nel 2023, sempre secondo Eurostat.