L’attrice aveva 71 anni e combatteva contro un tumore al pancreas
Eleonora Giorgi è morta. L’attrice aveva 71 anni e da tempo combatteva contro un tumore al pancreas. Giorgi aveva scoperto il cancro nel 2023 e da allora non aveva esitato nel raccontare la malattia pubblicamente: la chemioterapia, gli esami e gli esiti. L’artista romana “si è spenta serenamente nell’amore e nell’abbraccio dei suoi figli e dei suoi affetti”, ha fatto sapere la famiglia. Negli ultimi giorni era ricoverata nella clinica Paideia, a Roma, dove veniva sottoposta a cure palliative. Al suo fianco nella lotta alla malattia i figli Paolo Ciavarro e Andrea Rizzoli, oltre all’ex marito Massimo Ciavarro. Il figlio Andrea le ha dedicato il libro “Non ci sono buone notizie” (Piemme) in cui ha raccontato la malattia e insieme la voglia di vivere della madre.
Da un mese Giorgi era sottoposta a terapia del dolore. A raccontarlo era stata lei stessa nell’ultima intervista concessa al Corriere della Sera. “Non c’è nulla di male a dire che non riesco a fare più di dieci passi”, spiegava, “sto facendo la terapia del dolore, morfina e cortisone. Ho un’ampolla al collo e l’ossigeno: mi tengono in vita non perché ci sia futuro, ma perché tutto succeda il più tardi possibile. Ogni giorno è un regalo”. E ancora: “La diagnosi è arrivata il giorno dei miei 70 anni (il 21 ottobre, ndr), che poi erano 50 di carriera. Se avessi avuto trent’anni mi sarei disperata. Invece tutto sommato sono una vecchia che ha avuto una vita piena di avventure: posso permettermi di andarmene, anche se mi spezza il cuore”. Ad addolorarla di più, il pensiero dei suoi cari: “Mi devasta sapere che soffriranno”.
Chi è stata Eleonora Giorgi
Eleonora Giorgi è stata una regina della commedia che ha regnato negli anni Ottanta spopolando al botteghino, spalla brillante di Renato Pozzetto, Adriano Celentano, Nino Manfredi e Carlo Verdone. Nata a Roma il 21 ottobre 1953 (le biografie precisano da padre di origine inglese e madre ungherese), aveva esordito al cinema appena 18enne con una piccola parte nel film “Roma” (1972) di Federico Fellini, per poi ottenere l’anno dopo il suo primo ruolo da protagonista in “Storia di una monaca di clausura” (1973), diretto da Domenico Paolella, film inserito in quell’effimero filone ‘sexy conventuale’ in voga in quel frangente.