I giovani leghisti hanno marciato verso il prato di Pontida al grido di “Ius scholae in vista, Tajani scafista”, oltre a vari cori contro “casertani e napoletani” e “Roma ladrona”. Salvini prende le distanze: “Sono 4-5 scemi”
L’incontro più importante del partito guidato da Salvini al via oggi, 5 ottobre, è finito nella bufera per una serie di “cori contro i meridionali” scanditi dai giovani della Lega e denunciati da Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania. A Pontida “offese vergognose e inaccettabili rivolte ai casertani e ai napoletani”, attacca Martusciello, chiedendo che “la Lega campana prenda immediatamente le distanze da quanto accaduto.” L’episodio, secondo il forzista, conferma “quello che diciamo, nella Lega conta solo Salvini e la sua linea”. “Sia chiaro, se è così, o il partito fa una scelta civica, o non ci sarà nessun apparentamento per le regionali in Campania”, ha aggiunto.
“Ius scholae in vista, Tajani scafista”
Non si tratta dell’unico episodio controverso al debutto dello storico raduno del Carroccio: alcuni giovani leghisti hanno infatti marciato al grido di “Ius scholae in vista, Tajani scafista” e “Tajani v*********”, scatenando la dura reazione di Fratelli d’Italia. “Ci auguriamo che i cori dei giovani leghisti contro Antonio Tajani siano solo il frutto di giovani ignoranti e ci aspettiamo che vengano immediatamente smentiti dalla dirigenza leghista”, è intervenuto Raffaele Nevi, portavoce nazionale di FI.
“Il centrodestra, grazie al presidente Berlusconi, ha maturato nel tempo una tradizione di ascolto, dialogo e sintesi che speriamo nessuno voglia mettere in discussione”, ha sottolineato. A gettare benzina sul fuoco interviene anche Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione: “Chi ancora nutrisse qualche dubbio sulla compattezza della maggioranza potrebbe ascoltare i cori con cui i giovani leghisti si sono esibiti sul prato di Pontida. Hanno mandato Forza Italia a quel paese, e accusato il ministro degli Esteri di essere uno ‘scafista’. Una maggioranza tanto compatta ha sicuramente tanta strada davanti a sé”, ironizza.
Salvini si scusa: “Sono 4-5 scemi”
Dopo poche ore interviene il segretario: “Chiedo scusa a nome loro, sono 4-5 scemi. Tajani è un amico e alleato”, ha dichiarato Salvini. “In un momento in cui c’è il rischio di una guerra mondiale devastante, lavoro perché non si arrivi allo scontro totale, no si può perdere tempo per beghe interne che non interessano a nessuno”, aggiunge il ministro dei Trasporti. “Noi lavoriamo contro quelli che stanno a sinistra, mi spiace che qualcuno sul prato sacro della Lega abbia mancato di rispetto a qualcuno”.