Alessandro Venturelli scomparso, la madre respinge la nuova archiviazione

05.07.2025 14:55
Alessandro Venturelli scomparso, la madre respinge la nuova archiviazione

La misteriosa scomparsa di Alessandro Venturelli: nuove speranze per la ricerca

Sassuolo (Modena), 5 luglio 2025 – Roberta Carassai esprime la sua preoccupazione per la scomparsa del figlio Alessandro Venturelli, avvenuta il 5 dicembre 2020 quando aveva solo 20 anni. Con l’8 luglio in arrivo, data in cui si deciderà sull’archiviazione dell’inchiesta, la famiglia ha protestato vigorosamente. “Se il caso viene chiuso, in pratica non cambia niente. Dobbiamo comunque continuare a verificare le segnalazioni. È fondamentale dare un segnale di speranza a tutte le famiglie che stanno cercando i propri cari scomparsi. Questi allontanamenti volontari causano danni immensi. Non si comprende mai il contesto reale dietro a tali situazioni. Una persona in buone condizioni non si allontana senza motivo”, riporta Attuale.

La forza di Roberta, sorprendentemente, proviene da un’intensa determinazione interiore e dal supporto della comunità. “Molte persone ci sostengono, hanno deciso di mantenere alta l’attenzione sul caso di Alessandro. Marc Di Maggio, un ipnoterapista, mi ha dato un grande supporto psicologico, aiutandomi ad accettare e gestire il dolore”, spiega.

Alessandro, che ha conseguito il diploma di perito elettrotecnico, stava iniziando a costruire la sua carriera. La madre riflette su quale possa essere la traccia più significativa nella sua scomparsa. “Non ho piste privilegiate, ma sono certa che Alessandro stesse attraversando un periodo di fragilità estrema. Ha probabilmente cercato di fuggire da se stesso più che da noi, poiché non aveva alcun motivo per allontanarsi dalla famiglia a cui era molto legato. Non sono sicura di aver colto la vera entità dei suoi problemi”, dichiara Roberta.

La sua mente è aperta a varie possibilità, inclusa l’ipotesi che un gruppo o una setta potessero aver avuto un ruolo. “Mi diceva di fare attenzione a non farmi del male quando uscivo. Oggi non so se avesse paura di qualcosa di concreto o se fosse solo un pensiero inquietante”, aggiunge, mentre ricorda il periodo critico che ha preceduto la scomparsa di suo figlio. “Mio fratello, a cui era molto affezionato, è morto un anno prima. Sei mesi dopo ho avuto problemi di salute. Alessandro è scomparso dieci giorni dopo la mia guarigione. In quel breve lasso di tempo, ha espresso il suo disagio”, racconta Roberta, mostrando il profondo legame con il figlio.

Le segnalazioni della sua presenza si sono diffuse in tutta Italia, fino a giungere fino alla Romania. Roberta evidenzia che la traccia proveniente da quest’ultimo paese le ha dato particolare convinzione. “La descrizione corrispondeva a qualcosa di reale. La Romania, per ragioni che non comprendo del tutto, potrebbe essere un luogo chiave”, afferma.

I compagni di Alessandro hanno espresso la loro sorpresa di fronte alla sua scomparsa, descrivendo un cambiamento nell’atteggiamento del giovane. “Negli ultimi giorni, era visibilmente provato. Un amico mi ha raccontato che ha cercato di confortarlo, ma Alessandro lo ha allontanato”, confida la madre, rivelando il rimorso che questi ragazzi provano nel non aver potuto aiutare il loro amico. “Se avessero potuto, sicuramente l’avrebbero fatto e ora partecipano attivamente alla ricerca”, aggiunge.

Il ricordo dell’ultima giornata trascorsa insieme è scolpito nella mente di Roberta. “Alessandro ha rotto i miei occhiali e ha avuto un litigio con me senza apparente motivo. Ritengo che volesse lasciarmi un segno doloroso, poiché avevamo un rapporto molto intenso. Gli fui sempre accanto, e ora mi chiedo costantemente cosa sia successo per spingerlo a scappare”, dice, rivelando l’intensità del loro legame. “Prima di allontanarsi, mi ha detto che lo avevo protetto per vent’anni, senza lasciarlo crescere”, racconta, congiungendo i pezzi di un puzzle doloroso.

Roberta non ha mai ritenuto che Alessandro potesse compiere un gesto estremo. “A volte però il timore si fa strada. Rimango razionale e mi dico che se qualcuno avesse voluto farlo, avrebbe agito diversamente. Mio marito ed io eravamo al lavoro, lui era a casa da solo. Da quel momento, la mia mente non smette di chiedere, cosa gli è realmente successo?”, conclude, lasciando un appello disperato per ottenere verità e giustizia per il figlio scomparso, un eco di ansia che continua a rimanere nel cuore di una madre in attesa di risposte.

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