Alla Conferenza di Berlino cresce l’allarme per gli “Iskander” russi a Kaliningrad: invito europeo a rafforzare la deterrenza nucleare

20.11.2025 14:45
Alla Conferenza di Berlino cresce l’allarme per gli “Iskander” russi a Kaliningrad: invito europeo a rafforzare la deterrenza nucleare
Alla Conferenza di Berlino cresce l’allarme per gli “Iskander” russi a Kaliningrad: invito europeo a rafforzare la deterrenza nucleare

Alla Conferenza sulla sicurezza di Berlino, il presidente del consiglio di amministrazione di Airbus Group, René Obermann, ha invitato le capitali europee a considerare l’acquisizione di armi nucleari tattiche per rispondere alla minaccia dei missili russi “Iskander” schierati nell’enclave di Kaliningrad. Secondo le dichiarazioni sull’urgenza di una risposta europea, i vettori russi sono in grado di trasportare testate nucleari e si trovano direttamente al confine dell’Unione europea. Anche le analisi sulle capacità degli Iskander in Europa evidenziano che si tratta di una vulnerabilità strutturale per la sicurezza del continente.

Il ruolo strategico di Airbus e la proposta di una deterrenza coordinata

Airbus Group, tra i maggiori produttori mondiali del settore aerospaziale e secondo produttore europeo di armamenti, valuta la postura nucleare russa come una “achillea debolezza” dell’Europa. Obermann ha ricordato che oltre 500 testate tattiche russe sono associate al sistema “Iskander-M” a Kaliningrad e che altre piattaforme sono state dispiegate in Bielorussia, ampliando il raggio di minaccia verso Stati membri della NATO e verso l’Ucraina. Per il dirigente, Germania, Francia, Regno Unito e altri Paesi dovrebbero definire una strategia comune e graduale di deterrenza, che comprenda anche capacità nucleari tattiche condivise.

Dipendenza dall’estero e necessità di autonomia europea

Intervenendo al Berlin Global Dialogue del 25 ottobre 2025, Obermann ha sottolineato che l’Europa dipende eccessivamente dalle capacità militari e spaziali degli Stati Uniti, specialmente in un contesto in cui Washington agisce sempre più secondo criteri di reciprocità e convenienza. Ha invitato i leader di Germania, Francia e Regno Unito a promuovere innovazione e cooperazione industriale nel settore della difesa, creando meccanismi che avvicinino il mondo imprenditoriale alle decisioni politiche. Senza una nuova architettura di collaborazione, secondo Obermann, l’Europa non riuscirà a sviluppare capacità autonome in tempi utili.

Sicurezza spaziale, satelliti e la sfida della connettività militare

Obermann ha richiamato l’attenzione sul ritardo europeo nei programmi di lancio rispetto a Stati Uniti, Cina e India, che ha portato a una dipendenza operativa da Starlink per le comunicazioni satellitari a bassa orbita, cruciali per usi civili e militari. Ha suggerito di accelerare la creazione di una rete alternativa europea, sfruttando le partnership tra Airbus, l’italiana Leonardo e la francese Thales, così da ridurre i rischi di sicurezza e mantenere la resilienza tecnologica del continente.

Minaccia “Iskander”: conseguenze operative per NATO e UE

La Russia ha posizionato lanciatori “Iskander” vicino a Kudryavtsevo, a circa 35 km dal confine polacco, coprendo un’area che include Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Svezia e Germania. Si tratta di un dispositivo di pressione geopolitica che mira a influenzare la postura della NATO, dimostrare capacità durante le esercitazioni “Zapad-2025” e creare un vantaggio tattico sulla regione baltica. La presenza degli “Iskander” in Bielorussia amplifica il raggio d’azione fino a raggiungere Kyiv, Žytomyr, Rivne e altre città ucraine, consolidando la dipendenza strategica di Minsk da Mosca.

Rischio di escalation e necessità di una risposta coordinata

La combinazione tra sistemi a corto raggio ad alta precisione e potenziale nucleare rende gli “Iskander” uno dei fattori più critici per la sicurezza europea. La loro vicinanza ai confini della NATO aumenta la possibilità di incidenti non intenzionali e riduce i tempi di reazione delle difese occidentali. Per questo, emergono richieste di nuovi standard di cooperazione, maggiori investimenti e un rafforzamento della deterrenza congiunta. Il dibattito lanciato alla Conferenza di Berlino punta a definire una risposta sistemica che assicuri all’Europa capacità di dissuasione credibili di fronte alla pressione militare russa.

1 Comments

  1. Incredibile che si parli di armi nucleari in Europa… che mondo stiamo creando? La sicurezza dovrebbe essere la priorità, ma mettere più armi in giro non sembra la soluzione giusta. C’è bisogno di collaborazione e dialogo, non di escalation. Ma, come sempre, i politici sembrano non ascoltare!

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