Allerta di Mattarella: “Carceri sovraffollate, necessari interventi per prevenire i suicidi”

30.06.2025 23:15
Allerta di Mattarella: "Carceri sovraffollate, necessari interventi per prevenire i suicidi"

Roma, 30 giugno 2025 – I decreti di sicurezza si accumulano e i crimini perseguibili con la detenzione aumentano, mentre il sistema carcerario resta ancorato a modelli obsoleti, suscettibili di una gestione inadeguata. Il sovraffollamento è diventato un tema “inaccettabile”, come ha affermato il presidente Sergio Mattarella, che non risparmia critiche al governo, il quale non sembra affrontare seriamente la questione, malgrado le promesse. Il Capo dello Stato sottolinea che alla situazione di sovraffollamento si associa un incremento anche drammatico dei suicidi. Le strutture carcerarie, obsolete e non conformi ai minimi standard di civiltà definiti dalla Costituzione, rendono ancora più grave l’inazione politica. Un avvertimento che giunge all’inizio dell’estate, periodo in cui le difficoltà dei detenuti si allungano fino ai limiti della crudeltà, riporta Attuale.

Il presidente della Repubblica ha scelto un momento ufficiale per esprimere la necessità di un’azione decisiva su vari fronti. Durante un incontro con il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha elogiato il lavoro impegnativo e competente svolto dai professionisti all’interno degli istituti penitenziari, ricordando che anche loro sono vittime della carenza del sistema penale italiano. Mattarella ha enfatizzato che si tratta di una vera e propria “emergenza nazionale”, un tema già evidenziato dal presidente Giorgio Napolitano, il quale nel 2013 aveva richiamato l’attenzione sulla condizione dei detenuti, spesso sottoposti a trattamenti inumani e degradanti.

“Carceri: luoghi di recupero, non è palestra per nuovi reati”

Mattarella ha ribadito che si è persa l’aderenza ai principi costituzionali, trattando il carcere come mero luogo di custodia. La Costituzione, tuttavia, prevede che la detenzione debba favorire il recupero e l’inclusione sociale. In occasione dell’incontro con la delegazione della polizia penitenziaria, ha affermato che “i luoghi di detenzione non devono diventare un terreno fertile per ulteriori reati”, ma devono fungere realmente da strutture per il recupero. Ogni detenuto riabilitato rappresenta non solo un miglioramento della sicurezza collettiva, ma anche un obiettivo fondamentale previsto dalla nostra Carta.

Le patologie del sistema: “Emergenza sociale”

Il Capo dello Stato ha messo in luce le problematiche esistenti nel sistema penitenziario. Prima di tutto, ha evidenziato le “preoccupanti condizioni carcerarie caratterizzate da un grave sovraffollamento”. In secondo luogo, ha richiesto “interventi urgenti di manutenzione e ristrutturazione” per affrontare le condizioni strutturali inadeguate di molti istituti. Terzo, ha menzionato il difficile accesso alle cure sanitarie, in particolare per i detenuti con fragilità psichiche. Il quarto punto riguarda la mancanza di “nuove professionalità” e la carenza di “operatori ed educatori” e di “spazi di socialità”.

Infine, ha avvertito che il problema potrà essere risolto solo attraverso “investimenti lungimiranti”. Tra le istanze più gravi riportate, il Quirinale ha messo in evidenza il drammatico epidemico di suicidi nelle carceri italiane: “L’emergenza sociale riguardante i suicidi rappresenta un allerta che non può più essere ignorata”.

L’appello: “Nordio ascolti le parole di Mattarella”

“Adesso Nordio deve ascoltare con attenzione le parole del presidente Mattarella”, ha dichiarato Walter Verini del Partito Democratico. A queste affermazioni ha subito risposto il Guardasigilli: “Prestiamo grande attenzione alle parole del Capo dello Stato riguardo alle criticità del sistema penitenziario. La prevenzione del fenomeno autolesionistico e dei suicidi è una priorità per il nostro governo”. Anche il sottosegretario Del Mastro Delle Vedove ha espresso la propria opinione: “L’Italia ha bisogno di un piano per l’edilizia penitenziaria, stiamo studiando soluzioni che permettano ai tossicodipendenti di accedere a strutture alternative per i percorsi di disintossicazione, un primo passo concreto verso il reinserimento sociale”.

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