Redazione
Ok del Consiglio Ue allo stanziamento dopo che il Paese ha dimostrato di aver soddisfatto i requisiti richiesti in termini di riforme su finanze statali e governance delle imprese di proprietà dello Stato
L’Ucraina riceverà quasi 4,2 miliardi di euro di fondi europei dopo che il Consiglio Ue ha dato il via libera al primo pagamento di sovvenzioni e prestiti nell’ambito dello Strumento per l’Ucraina, creato da Bruxelles per sostenere la stabilità macrofinanziaria del Paese in guerra con la Russia e il funzionamento della sua amministrazione pubblica. In una decisione adottata oggi, i Ventisette hanno stabilito che Kiev ha soddisfatto le condizioni e le riforme necessarie previste dal Piano e messe come precondizione per ricevere i fondi. Tali riforme, spiega l’istituzione in una nota, riguardano la gestione delle finanze pubbliche, la governance delle imprese statali, l’ambiente commerciale, l’energia e lo sminamento.
La Commissione ha inoltre sottolineato l’importanza di stanziare i fondi il prima possibile, data la difficile situazione fiscale della nazione. Il Piano per l’Ucraina definisce le intenzioni dell’Ucraina per quanto riguarda la ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione del Paese e le riforme che intende intraprendere come parte del processo di adesione all’Ue nei prossimi quattro anni e che potrebbe portare a un sostegno fino a 50 miliardi di euro attraverso lo strumento del Fondo per l’Ucraina, entrato in vigore il primo marzo 2024, che sovvenzioni e prestiti per sostenere la ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione dell’Ucraina nel periodo 2024-2027.
Di questi, fino a 32 miliardi di euro sono indicativamente destinati a sostenere le riforme e gli investimenti previsti dal piano, con esborsi subordinati alla realizzazione degli indicatori individuati da Bruxelles. Dalla sua entrata in vigore, lo Strumento per l’Ucraina ha già erogato 6 miliardi di euro come finanziamento ponte e 1,89 miliardi di euro come prefinanziamento, dopo aver soddisfatto le condizioni politiche concordate.
