Il capo dell’Eliseo si dice pronto ad estendere l’ombrello nucleare di Parigi. La pace in Ucraina, ha messo in chiaro, “comporterà forse anche lo spiegamento di forze europee”
Estendere l’ombrello nucleare della Francia agli alleati europei. È la proposta che ha fatto ieri sera il presidente francese Emmanuel Macron in un discorso alla nazione. Con il disimpegno degli Stati Uniti e una Nato che diventa sempre più un’incognita, per l’Europa si apre una nuova era. Che sarà segnata dall’aumento delle spese per la difesa. Sul tavolo c’è il piano da 800 miliardi presentato l’altro ieri dalla presidente della commissione Ue von der Leyen. Che però non affronta il problema della deterrenza nucleare. Per quanto riguarda le armi atomiche Russia e Stati Uniti sono di gran lunga le nazioni che possono contare l’arsenale più poderoso, avendo rispettivamente 6.257 e 5.550 testate atomiche. Francia (290) e Regno Unito (225) si collocano subito dopo la Cina che invece ne possiede 350.
Macron: “Voglio aprire un dibattito sulla deterrenza nucleare”
“Ho deciso di aprire un dibattito strategico sulla protezione dei nostri alleati in Europa da parte della nostra deterrenza nucleare”, ha affermato Macron, in risposta alle dichiarazioni del prossimo cancelliere tedesco Friedrich Merz che aveva posto il tema solo pochi giorni fa. Macron ha comunque aggiunto che la decisione ultima a riguardo “rimarrà nelle mani del presidente della Repubblica, capo delle Forze Armate”.
Macron ha fatto sapere che la Francia riunirà la prossima settimana a Parigi i capi di Stato Maggiore dei Paesi che sono pronti a garantire la futura pace in Ucraina. Una pace che, ha messo chiaro, “comporterà forse anche lo spiegamento di forze europee” che “non andrebbero a combattere oggi, non andrebbero a combattere in prima linea, ma sarebbero invece lì, una volta firmata la pace per garantirne il pieno rispetto”.
“Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina? L’Ue deve rafforza la difesa”
In ogni caso la necessità di riarmarsi è palese. Almeno secondo il presidente francese. “Che la pace in Ucraina venga raggiunta rapidamente o meno, gli Stati europei devono essere in grado di difendersi meglio o di scoraggiare qualsiasi ulteriore azione”. “Dobbiamo rafforzare la nostra difesa” ha aggiunto Macron. “Pertanto rimaniamo legati alla Nato, ma dobbiamo rafforzare la nostra indipendenza. L’avvenire dell’Europa non può essere deciso a Washington o Mosca”.
Ribadendo la necessità che i Paesi europei possano compiere “investimenti aggiuntivi” sulla spesa militare, senza che questi vadano a pesare su bilanci e tasse, Macron ha rivendicato il fatto che la Francia ha “l’esercito più efficace di Europa e, grazie alle scelte fatte dai nostri leader dopo la Seconda Guerra Mondiale, siamo dotati di capacità di deterrenza nucleare. Questo – ha concluso – ci protegge molto più dei nostri vicini”.
Macron non si fida di Putin. “Entro il 2030, la Russia prevede di aumentare ancora il suo esercito con 3mila carri armati in più e 300 aerei di combattimento. Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina?”. La Russia, ha aggiunto, “è diventata una minaccia per la Francia e l’Europa, la situazione è questa e dobbiamo affrontarla”.
Per questo, “attraverso le due leggi di programmazione militare, in dieci anni la Francia avrà raddoppiato il bilancio per le sue forze armate”, ha annunciato Macron pur sottolineando la necessità che gli armamenti “siano acquistati e prodotti su suolo europeo”.
I dazi di Trump? “Scelta incomprensibile”
Il presidente ha iniziato il discorso rivolgendosi ai francesi che sono “legittimamente preoccupati di fronte agli eventi storici in corso. Gli Usa hanno cambiato la loro posizione sulla guerra in Ucraina e gli stessi Usa intendono imporre dazi doganali all’Europa. Stiamo entrando in una nuova era”. Macron ha definito “incomprensibile” la guerra dei dazi iniziata da Trump. Una scelta che “avrà conseguenze sia per l’economia americana che per la nostra”. “Spero di poter convincere e dissuadere il presidente americano” dal procedere in questa direzione. “Ho chiesto al primo ministro e al governo di avanzare proposte in questo nuovo contesto”, ha poi aggiunto, assicurando ai francesi che “affronteremo insieme” le eventuali difficoltà.