Via libera ai nuovi aiuti per 61 miliardi di dollari. Il leader democratico Schumer: “Possa Vladimir Putin rimpiangere il giorno in cui ha messo in dubbio la determinazione americana”. Zelensky: “Grato a tutti gli americani che continuano a sostenere l’Ucraina”. Gli scenari per i prossimi mesi
791 giorni di guerra in Ucraina. Via libera del Congresso americano ai nuovi aiuti per 61 miliardi di dollari a Kiev. Il presidente Joe Biden afferma che oggi firmerà il provvedimento e che armi saranno inviate a Kiev già questa settimana. Il Pentagono da settimane si prepara: armi e munizioni necessarie si trovano in basi in Germania e Polonia. Altre partiranno dalle basi Usa, probabilmente dall’Oklahoma. Dall’agosto del 2021 gli Usa hanno effettuato 55 invii di armi. Zelensky ringrazia per il contributo che definisce “vitale”.
Pacchetto da 95 miliardi di dollari
Senato americano ha approvato un pacchetto da 95 miliardi di dollari, a lungo ritardato, con ampio sostegno bipartisan, per inviare aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan. Il voto finale è stato 79-18. Quindici repubblicani hanno votato contro il disegno di legge insieme a tre democratici. L’approvazione rappresenta una vittoria significativa per il presidente degli Stati Uniti.
Poco prima del passaggio finale, il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer ha iniziato il suo breve intervento con ”finalmente, finalmente, finalmente”. ”Stasera possa Vladimir Putin rimpiangere il giorno in cui ha messo in dubbio la determinazione americana”, ha detto. Il pacchetto unisce quattro progetti di legge che la Camera ha votato separatamente sabato, fornendo quasi 61 miliardi di dollari in aiuti per l’Ucraina, oltre 26 miliardi di dollari per Israele e più di 8 miliardi di dollari per l’Indo-Pacifico. I primi tre progetti di legge sono molto simili al pacchetto approvato dal Senato all’inizio di quest’anno, che il presidente della Camera Mike Johnson aveva originariamente rifiutato di portare alla Camera. Il quarto disegno di legge aumenta le sanzioni sui beni russi e contiene termini che potrebbero portare al divieto di TikTok negli Stati Uniti. La società madre cinese ByteDance concede circa nove mesi per vendere TikTok, altrimenti l’app verrà bandita dagli app store americani.
Il disegno di legge ha incontrato resistenza da parte di una manciata di repubblicani e democratici al Senato che si sono opposti a qualsiasi nuovo aiuto all’Ucraina. In quindici hanno votato con due democratici – così come il senatore indipendente Bernie Sanders che si è opposto alla fornitura di nuove armi offensive a Israele – contro il disegno di legge. “Versare più soldi nelle casse dell’Ucraina non farà altro che prolungare il conflitto e portare a ulteriori perdite di vite umane”, ha detto martedì il senatore repubblicano Tommy Tuberville.
Zelensky: “Grato”
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha ringraziato il Senato degli Stati Uniti per l’approvazione degli aiuti all’Ucraina. “Grazie al leader della maggioranza Chuck Schumer e al leader repubblicano Mitch McConnell per la loro forte leadership nel portare avanti questo disegno di legge bipartisan, e a tutti i senatori statunitensi di entrambi i partiti che hanno votato a favore”, ha scritto il presidente sul suo canale Telegram. “Questo voto rafforza il ruolo dell’America come faro della democrazia e leader del mondo libero”.
“Sono anche grato a tutti gli americani che continuano a sostenere l’Ucraina e si rendono conto che il significato storico di questo disegno di legge va oltre la politica. Apprezzo anche il sostegno del presidente Biden e attendo con ansia la rapida firma del disegno di legge e la consegna del prossimo pacchetto di misure aiuti militari”, ha aggiunto Zelensky, sottolineando che “le capacità a lungo raggio dell’Ucraina, l’artiglieria e la difesa antiaerea sono strumenti estremamente importanti per il rapido ripristino di una pace giusta”.
Cosa cambierà in concreto con il nuovo pacchetto di armi
Si prevede che il pacchetto di aiuti fornirà un notevole impulso alle forze ucraine, che negli ultimi mesi hanno sofferto di carenza di munizioni e sistemi di difesa aerea. Martedì, la seconda città dell’Ucraina, Kharkiv, ha dovuto affrontare l’ultimo di una serie di recenti attacchi di droni e missili. Il comandante della Guardia nazionale ucraina, Oleksandr Pivnenko, ha detto che si aspetta un tentativo da parte delle forze russe di avanzare verso la città, che si trova vicino al confine russo. Kharkiv, un milione e mezzo di abitanti prima della guerra, è attaccata senza sosta con missili e droni. I raid uccidono civili e devastano le infrastrutture energetiche: già al buio migliaia di persone. Per Zelensky “è chiara intenzione di rendere inabitabile la città”. I raid martellanti avrebbero l’obiettivo di costringere i civili a lasciare in massa le loro case.
Forti dubbi sussistono sul fatto che le truppe del Cremlino mai avranno la capacità di attaccare via terra con un’offensiva vera e propria. Ma Kharkiv rischierà sempre, è a 30 chilometri dalla frontiera. “E’ la loro priorità, perché Putin non può perdonare il fatto che una città di lingua russa non abbia voluto diventare parte del mondo russo”, dicono da mesi i beninformati. Tenere gli occhi puntati su Kharkiv è un buon modo per capire come sta andando la guerra in Ucraina.
Gli scenari
Secondo un’analisi dell’autorevole Hudson Institute, a livello di artiglieria i russi hanno ancora un vantaggio di sei colpi contro uno sparato. Il nuovo invio di armi Usa sposta gli equilibri ma non è affatto detto che sia un game-changer. Serve tempo, l’equazione “consegna armi – vittoria dell’Ucraina” non è per nulla scontata. Vero è che, secondo più osservatori ed esperti militari, l’Ucraina adesso potrà almeno pianificare una controffensiva e recuperare parte del territorio perso. Ma per una controffensiva vera e propria si potrebbe dover aspettare il 2025, secondo Michael O’Hanlon, della Brookings Institution, che lo ha scritto espressamente sul Washington Post. Un orizzonte temporale lunghissimo e incerto.
Prima c’è l’ipotesi di una nuova offensiva di terra delle forze russe da respingere a ogni costo in estate. Quando arriveranno gli aiuti, l’Ucraina potrà sfidare la superiorità aerea della Russia, frustrare le sue linee di rifornimento e rallentare la lentissima avanzata delle truppe di Mosca. Continuano anche in queste ore le battaglie per il controllo di Bohdanivka, un villaggio a ovest della città devastata di Bakhmut. L’insediamento si trova pochi chilometri a nord-est della città di Chasiv Yar, una roccaforte controllata da Kiev che la Russia ha cercato di raggiungere dopo aver conquistato la città di Avdiivka a febbraio. Proprio Chasiv Yar sarebbe, più di altre cittadine dell’Est ucraino, nel mirino di Putin, che avrebbe ordinato di conquistare la piccola città per avere una vittoria simbolica da offrire ai media e alla propaganda moscovita in vista del 9 maggio, quando ricorre la celebrazione della vittoria dell’Unione Sovietica contro il nazifascismo. La Russia vede Chasiv Yar, dove sono rimaste a vivere poche centinaia di persone (prima della guerra erano 12mila) come una località chiave per ulteriori avanzamenti verso Kostiantynivka, Kramatorsk e Sloviansk.
La Russia ha perso 461.940 soldati in Ucraina dall’inizio della sua invasione su vasta scala il 24 febbraio 2022: sono dati diffusi oggi, 24 aprile, dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine, non così dissimili dalle stime di Bbc e Mediazona, che hanno scandagliato documenti, forum online, social media e anche le tombe sparse per il Paese. Le vittime russe sono aumentate notevolmente con il reclutamento dei detenuti e la “strategia del tritacarne”.
Fonte: LaStampa