Arresti in Turchia legati al movimento di Gülen
Martedì, le forze di polizia turche hanno effettuato il fermo di almeno 239 individui sospettati di avere legami con il movimento guidato da Fethullah Gülen, il noto religioso e accademico, divenuto critico nei confronti del presidente Recep Tayyip Erdoğan, e deceduto lo scorso ottobre. Tra gli arrestati figurano numerosi ufficiali delle forze armate e della polizia, oltre a molte persone associate a una catena di ristoranti fast food. Questi arresti sono stati effettuati sulla base di accuse riguardanti contatti con la rete Hizmet, il movimento fondato da Gülen, etichettato come organizzazione terroristica dal governo di Erdoğan nel 2014.
La rete Hizmet è stata accusata di aver orchestrato un tentativo di colpo di stato nel 2016, evento che ha dato avvio a una massiccia campagna di repressione da parte delle autorità turche. Da quel momento, oltre 500.000 persone sono state oggetto di indagini o arrestate nel contesto delle operazioni contro la rete di Gülen, la quale, al momento della morte del suo leader, viveva in esilio negli Stati Uniti da oltre vent’anni. Gülen ha sempre rigettato le accuse contro di lui, affermando la sua innocenza.
Questo ciclo di arresti sottolinea la continua tensione nella politica turca e la determinazione del governo di Erdoğan nel contrastare qualsiasi forma di opposizione, specialmente quelle legate a Gülen. Le azioni intraprese dalle autorità non solo mirano a reprimere il gruppo, ma anche a creare un clima di paura tra coloro che potrebbero essere considerati dissidenti.
In sintesi, l’approccio del governo turco riflette una strategia di forza che prosegue da anni e rispecchia le complessità della situazione politica interna, nonché le ripercussioni internazionali della lotta contro il movimento di Gülen, riporta Attuale.