Arresti domiciliari per l’ex presidente siciliano Totò Cuffaro nell’inchiesta su corruzione e appalti irregolari

03.12.2025 10:35
Arresti domiciliari per l'ex presidente siciliano Totò Cuffaro nell'inchiesta su corruzione e appalti irregolari

Arresti domiciliari per Totò Cuffaro, ex presidente della Sicilia, nell’ambito di un’inchiesta sulla corruzione

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo ha disposto gli arresti domiciliari per Totò Cuffaro, ex presidente della Sicilia, coinvolto in un’inchiesta su presunti casi di corruzione e gare d’appalto irregolari nella sanità e in altri settori dell’amministrazione regionale. Cuffaro è l’indagato di maggiore spicco, insieme ad altre 17 persone accusate di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione, riporta Attuale.

Secondo l’accusa, Cuffaro sarebbe stato al vertice di un sistema criminale che condizionava le attività politiche e amministrative, garantendo incarichi a dirigenti e funzionari di sua fiducia. Per favorire alleati e amici, avrebbe manipolato appalti, bandi di gara e concorsi, sfruttando legami personali e professionali costruiti nel corso della sua carriera politica.

Cuffaro ha ricoperto la carica di presidente della Sicilia dal 2001 al 2008, sostenuto da una maggioranza di centrodestra. Nel 2011 si dimise da parlamentare dopo una condanna definitiva a sette anni di reclusione per favoreggiamento nei confronti di appartenenti a Cosa Nostra e rivelazione di segreto d’ufficio. È stato rilasciato anticipatamente nel 2015 per buona condotta.

La richiesta di arresti domiciliari per Cuffaro era stata presentata dalla procura all’inizio di novembre, assieme a quella per il deputato di Noi Moderati, Saverio Romano, ma quest’ultima è stata rigettata dal giudice. Sono stati disposti gli arresti per due indagati in un filone dell’inchiesta relativo all’assunzione di 15 operatori sociosanitari in seguito a un concorso pubblico in cui sarebbero stati commessi illeciti. I destinatari sono Roberto Colletti, ex direttore generale dell’azienda ospedaliera Villa Sofia – Cervello di Palermo, e Antonio Iacono, direttore del centro traumatologico della stessa azienda e presidente della commissione d’esame.

Per le altre persone coinvolte nell’inchiesta, il giudice ha disposto misure cautelari più leggere o nessuna misura cautelare.

1 Comments

  1. Ma che incredibile situazione! Ancora una volta ci troviamo a vedere persone al potere coinvolte in bruttissime storie di corruzione. È stancante sapere che alcune persone pensano solo ai propri interessi, mentre la gente comune soffre. E poi ci si domanda perché non abbiamo fiducia nella politica…

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