Asahi Super Dry in giappone: negozi a rischio esaurimento dopo attacco informatico

03.10.2025 09:25
Asahi Super Dry in giappone: negozi a rischio esaurimento dopo attacco informatico

Asahi Super Dry: interruzione della produzione dopo un attacco informatico

Negli prossimi giorni, i negozi di alimentari, i supermercati e i tradizionali bar izakaya in Giappone si troveranno privi di scorte di Asahi Super Dry, la birra più popolare del paese. La produzione nella maggior parte dei 30 stabilimenti giapponesi è attualmente ferma, a seguito di un attacco informatico che ha compromesso il sistema per gli ordini e le consegne, nonché le operazioni del call center e del servizio clienti, riporta Attuale.

L’azienda non ha fornito molti dettagli sull’attacco e ha dichiarato di non sapere quando la produzione potrà riprendere. Nel frattempo, è stata avviata una piccola sperimentazione per processare ordini e consegne attraverso un sistema non digitalizzato, che tuttavia rischia di essere insufficiente per gestire l’elevato volume di richieste. Asahi ha anche sospeso il lancio di nuovi prodotti.

Oltre alla celebre birra, Asahi produce altre bevande in bottiglia, il whisky Nikka e alcuni prodotti alimentari, i quali potrebbero iniziare a sparire dai negozi nei prossimi giorni. In Europa, Asahi è proprietaria di Peroni Nastro Azzurro, la cui produzione, però, non è stata influenzata dall’attacco informatico.

Negli ultimi tempi, gli attacchi informatici alle grandi aziende sono aumentati a livello globale. Solo la settimana scorsa, la produzione nei siti britannici di Jaguar Land Rover è ripresa parzialmente dopo un mese di interruzione dovuto a un attacco simile, che aveva messo in crisi l’azienda e costretto il governo ad intervenire con garanzie sui prestiti per quasi due miliardi di euro.

In Giappone, gli attacchi ransomware (cioè quelli che utilizzano software per accedere ai dati contenuti nei server e tenerli bloccati con l’obiettivo di chiedere un riscatto) sono stati 222 nel 2024, segnando un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. Secondo la polizia giapponese, in circa la metà dei casi ci è voluto almeno un mese per recuperare i dati persi in tali attacchi. Non è stato ancora reso noto, comunque, se l’attacco ad Asahi sia stato un attacco ransomware o di altro tipo.

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