Astori, processo bis: il medico Galanti condannato di nuovo

13.06.2025 10:55
Astori, processo bis: il medico Galanti condannato di nuovo

Condanna per il medico pratese in processo su esami sportivi

Firenze, 13 giugno 2025 – Il dottor Giorgio Galanti, ex direttore della medicina sportiva presso Careggi, è stato dichiarato colpevole di falso ideologico e condannato a un anno di reclusione nel contesto del procedimento riguardante lo strain, l’esame effettuato sul capitano della Fiorentina nell’ultima visita per l’idoneità sportiva prima della sua tragica scomparsa. La pena inflitta è inferiore agli otto mesi comminati agli altri due coimputati, il medico Amedeo Modesti e l’infermiera Loira Toncelli, riporta Attuale.

Le richieste di risarcimento da parte delle parti civili, rappresentate dalla famiglia Astori e da Francesca Fioretti, sono state invece respinte. La difesa di Galanti, assistita dall’avvocato Sigfrido Fenyes, aveva sollecitato l’assoluzione, mentre il pubblico ministero Antonino Nastasi aveva richiesto pene più severe per tutti gli accusati, richiedendo tre anni e quattro mesi per Galanti, tre anni per la Toncelli e un anno e quattro mesi per Modesti.

Questo procedimento fa parte di un caso più ampio che include anche l’accusa di omicidio colposo. Essenzialmente, è emerso in seguito alle strategie difensive di Galanti, il quale, ormai in pensione, aveva richiesto la “cartella Astori” alla medicina sportiva. Si trattava di un archivio contenente i dati di tutti gli esami a cui il calciatore era stato sottoposto durante gli anni in cui militava nella Fiorentina. L’esame dello “strain”, sebbene non previsto dal protocollo medico sportivo, venne effettuato per scopi scientifici e mostrò valori normali per il calciatore. Tuttavia, rimase ‘aperto’ nel sistema. Così, quando Galanti richiese la cartella, essa fu chiusa “in data anteriore o prossima al 10 aprile 2019”, come contesta la procura, e successivamente stampata.

Questa manovra portò a un risultato evidente: il certificato dello strain di Astori, legato a test effettuati il 10 luglio 2017, risultava però datato e riportante intestazione di aprile 2019, ovvero un anno dopo la scomparsa del capitano della Fiorentina. È importante notare che all’epoca dei fatti, Galanti non era più alla guida della struttura di Ponte Nuovo; il suo posto era stato preso da Modesti, che non ha un legame diretto con il procedimento relativo alla morte di Astori.

La questione del falso ideologico solleva interrogativi sulle procedure di certificazione medica e sull’etica professionale all’interno dello sport. La condanna di Galanti potrebbe avere ripercussioni significative non solo per le persone coinvolte, ma anche per il sistema di medicina sportiva in Italia, che necessita di assicurarsi che tali situazioni non si ripetano in futuro. La trasparenza nelle pratiche mediche e la responsabilità degli operatori del settore sono di fondamentale importanza per mantenere la fiducia nel sistema sanitario e sportivo.

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