Attacchi a Odessa e crisi energetica: l’Ucraina teme un’«infinita guerra» di Putin

14.12.2025 07:35
Attacchi a Odessa e crisi energetica: l'Ucraina teme un'«infinita guerra» di Putin

Attacchi russi colpiscono Ucraina mentre si inaspriscono le tensioni diplomatiche

Dall’inizio della settimana, l’Ucraina ha subito nuovi attacchi aerei da parte della Russia, che hanno portato a un blackout elettrico in cinque regioni, lasciando oltre un milione di famiglie senza luce, riporta Attuale.

Il contesto è caratterizzato da un crescente pessimismo tra i diplomatici europei, con timori che il presidente russo Vladimir Putin rifiuti ogni compromesso e possa proseguire la guerra per altri cinque anni. “Quest’estate i progressi diplomatici ci sembravano concreti, ma il timore è che Putin non accetti alcun tipo di compromesso”, ha affermato un diplomatico europeo.

Il nodo più difficile da sciogliere resta quello del Donbass, conteso da lungo tempo. Mikhailo Podolyak, consigliere diplomatico di Zelensky, ha dichiarato che “ogni concessione territoriale sarebbe contraria al diritto internazionale” e ha suggerito la necessità di un referendum su eventuali cessioni. Inoltre, recenti sondaggi indicano che la maggioranza degli ucraini è contraria a cedere terre, a meno di garanzie di sicurezza sufficienti.

La posizione di Zelensky appare indebolita rispetto a sei mesi fa, soprattutto dopo gli scandali di corruzione che hanno portato alle dimissioni del suo vice, Andry Yermak. Notizie di incontri riservati tra funzionari ucraini e l’FBI per discutere di salvacondotti per membri del governo a rischio non fanno che aumentare le pressioni su di lui. “Il rischio è che il presidente ucraino si trovi col coltello alla gola e ceda alle pressioni di Trump”, ha avvertito una fonte.

Tuttavia, Zelensky è consapevole dei rischi di proporre una cessione di territori a un popolo in guerra da undici anni senza solide garanzie. La possibilità di un sistema di protezione simile all’Articolo 5 della NATO in caso di aggressione russa potrebbe non essere accettata da Putin, la cui strategia è sempre stata quella di isolare Kiev dall’Europa.

Il leader del Cremlino non mostra segni di cedimento, sapendo bene quanto sia complicato per l’esercito ucraino proseguire senza il supporto militare statunitense. Senza l’assistenza militare di Washington, Kiev perde gran parte della sua capacità di intimidire Mosca. Anche l’attacco recente contro il porto di Odessa è un chiaro esempio della strategia russa, che risponde agli attacchi ucraini alle infrastrutture petrolifere.

Questo scenario complesso evoca il timore di una ripetizione della situazione del 2014, quando il presidente Poroshenko, sotto pressione occidentale, firmò i primi accordi di Minsk, per poi essere accusato di tradimento dal suo stesso popolo. Anche se tali accordi non portarono alla fine dei conflitti, essi permisero alla comunità internazionale di considerare la guerra come un conflitto regionale fino all’invasione russa nel febbraio 2022, quando la realtà del conflitto è tornata a impattare drammaticamente sull’Ucraina.

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