Una novità è attesa in un emendamento al decreto Infrastrutture, che sarà sottoposto a votazione lunedì. L’innalzamento delle tariffe autostradali avrà lo scopo di finanziare l’Anas. Si registrano malumori anche all’interno della maggioranza di centrodestra, mentre le associazioni dei consumatori definiscono il rincaro «vergognoso», riporta Attuale.
Dal primo agosto, si prevede un nuovo aumento dei pedaggi autostradali. Tale misura è contenuta in un emendamento al decreto Infrastrutture, il quale propone un incremento di un millesimo di euro per ogni chilometro percorso, per tutte le categorie di veicoli: dalle automobili e motocicli (classi A e B) fino ai mezzi pesanti (classi 3, 4 e 5). Questo significa che automobilisti e trasportatori dovranno versare un euro in più per ogni mille chilometri percorsi. Secondo le previsioni della Ragioneria generale dello Stato, tale aumento dovrebbe generare 37 milioni di euro di entrate supplementari.
Contenuti dell’emendamento
Il testo dell’emendamento è redatto dai relatori del decreto Infrastrutture e sarà votato< strong> lunedì 7 luglio in commissione alla Camera. Questo provvedimento non solo introduce un rincaro permanente – seppur limitato – dei pedaggi autostradali con decorrenza immediata, ma prevede che tale aumento venga adeguato ogni due anni mediante un decreto del ministero dei Trasporti, il quale terrà conto dell’andamento degli indici di inflazione. Ma dove andranno a finire questi 37 milioni di euro? «La proposta – si legge nel testo del emendamento – si rende necessaria per individuare una copertura strutturale per il fabbisogno incrementale necessario ad Anas a fronteggiare una serie di eventi occorsi recentemente (come la ridefinizione della rete gestita da Anas e l’aumento dei costi per l’illuminazione pubblica)».
La protesta dell’Unc contro l’aumento «vergognoso»
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha dichiarato: «Se questo aumento venisse confermato sarebbe davvero vergognoso». Dona critica l’intenzione del governo di reperire fondi attraverso misure impopolari: «È incredibile come il governo desideri fare cassa con questi metodi» e sottolinea che simili misure, come la fine degli sconti approvati da Draghi sulle accise dei carburanti e l’aumento delle bollette, non dovrebbero tradursi in oneri per gli automobilisti, ma dovrebbero essere sostenute con la fiscalità generale, in conformità al criterio della capacità contributiva stabilito dall’articolo 53 della Costituzione.
Critiche da parte di Schlein: «Un’altra tassa di Meloni sugli italiani»
I partiti di opposizione contestano fortemente l’emendamento proposto. La segretaria del Pd, Elly Schlein, accusa Giorgia Meloni di tentare di introdurre «un’ulteriore tassa, questa volta a carico degli italiani in vacanza», e annuncia che il suo partito ha già presentato un sub-emendamento per bloccare questa proposta. Riccardo Ricciardi, capogruppo del M5s alla Camera, sottolinea che l’innalzamento delle tariffe autostradali è legato alla necessità di reperire risorse per finanziare il riarmo: «È chiaro che gli enormi investimenti militari avranno pesanti ripercussioni sociali. È per questo che né Crosetto né Tajani hanno avuto il coraggio di specificare come otterranno i fondi. Ma è palese: sarà dalle tasche degli italiani», afferma il deputato pentastellato. Tuttavia, anche nella stessa maggioranza di governo sembrano emergere divisioni su questo argomento. Secondo quanto riportato dall’Ansa, ci sarebbero stati malumori, in particolare da Fratelli d’Italia, riguardo all’emendamento presentato dai relatori del decreto Infrastrutture.
L’emendamento al decreto Infrastrutture, che prevede un aumento dei pedaggi autostradali a partire dal primo agosto, ha sollevato forti polemiche tra le associazioni dei consumatori e i partiti di opposizione. Con un incremento di un millesimo di euro per ogni chilometro percorso, l’aumento genererebbe circa 37 milioni di euro di entrate, destinate a finanziare l’Anas. Tuttavia, le criticità legate a questa misura, giudicata impopolare e “vergognosa” da molti, evidenziano divisioni anche all’interno della maggioranza di governo. Resta da vedere se l’emendamento verrà approvato e quali saranno le conseguenze per automobilisti e trasportatori.