Esposta a crisi glicemiche potrebbe avere bisogno di uno spray nasale, serve disponibilità degli insegnanti per la somministrazione: mamma straniera alle prese con la burocrazia del caso
di Marta Rosati
Con problemi familiari, ultima di quattro figli, cresciuti ora da una mamma sola, una bimba straniera di 7 anni è affetta da una forma di diabete che l’ha costretta per qualche giorno in un letto d’ospedale. Sottoposta a terapia insulinica, è stata dotata di un dispositivo che consente un monitoraggio costante dei livelli di glucosio nel sangue.
La sua condizione la espone a crisi glicemiche per le quali è necessario eventualmente intervenire in maniera tempestiva con un farmaco. Da quanto si apprende, alla piccola basterebbe uno spray nasale; questo lascia pensare che la manovra d’intervento sia anche piuttosto semplice per un adulto opportunamente formato per il caso in questione.
Tuttavia, ormai da oltre un mese, alla bambina non è consentito riprendere regolarmente le lezioni a scuola. È iscritta alla primaria Marconi-Le Grazie, seconda classe. La mamma, che sta facendo di tutto per non farle perdere l’anno scolastico, le fa fare i compiti nonostante le difficoltà linguistiche ma per il bene della figlia si aspetta che possa riprendere quanto prima il suo percorso di studi tra i banchi, al pari dei suoi compagni.
Si tratta non solo di una speranza, perché possa risollevarsi il morale della bambina, fiaccata da una patologia che prima della diagnosi l’ha ridotta a una stanchezza anomala e malori vari; c’è di mezzo anche una questione di diritto all’istruzione. La mamma, pur nelle difficoltà linguistiche e burocratiche, risulta che abbia richiesto a più riprese la collaborazione dell’istituto, senza tuttavia trovare soluzioni. Tra certificati prodotti, farmaco che si è resa disponibile a fornire e cure prestate costantemente alla piccola, la donna non sa di cosa ancora ci sia bisogno perché sua figlia possa riprendere la scuola. Le risulta peraltro che gli insegnanti siano stati anche istruiti da un medico competente sulla somministrazione dello spray nasale. Una persona vicina alla famiglia si è rivolta a Umbria24 per fare pubblicamente appello alla scuola in questione e agli educatori coinvolti perché, pur non essendo obbligati, si rendano disponibili a contravvenire alle esigenze di una minore, così penalizzata due volte.
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