La detrazione per l’ecobonus scenderà al 50%, ma gli impianti di riscaldamento verranno risparmiati dalla tagliola prevista dalla direttiva Ue sulle “case green”. Tutte le novità
Il bonus ristrutturazione al 50% verrà prorogato anche per il 2025, l’ecobonus subirà invece un taglio dal 65 al 50%, ma la temuta tagliola sulle caldaie dovrebbe essere scongiurata. Sono queste le principali novità sui ‘bonus casa’ inseriti nella bozza della manovra che ieri è stata firmata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ora è attesa al vaglio delle Camere.
Bonus caldaie, cosa prevede la norma inserita nella manovra
Iniziamo dalle caldaie. La proroga dell’agevolazione per sostituire gli impianti di riscaldamento compare in una prima bozza della manovra. Vengono dunque smentite le ipotesi su una possibile eliminazione della misura per effetto della recente direttiva Ue sulle “case green”.
Oggi chi vuole cambiare la caldaia può usufruire del bonus al 65% o al 50%, a seconda delle caratteristiche dell’impianto: l’incentivo più alto può essere ottenuto se sono presenti sistemi di termoregolazione evoluti, mentre per avere lo sconto del 50% è sufficiente installare una normale caldaia in classe A.
Nella legge di bilancio viene prevista la proroga della misura per le spese “sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027”, ma l’importo della detrazione scende al 36 per cento nel 2025 e al 30 nel successivo biennio. La percentuale risale però al 50 per cento nel 2025 e al 36 per cento per gli anni 2026 e 2027 “nel caso in cui le medesime spese siano sostenute dai titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale”.
Tradotto in poche parole: per le prime case la detrazione resterà al 50% anche il prossimo anno, per poi scendere al 36% nei due successivi. Per le seconde e terze case i tagli all’agevolazione partiranno già da gennaio. Il governo sembra in ogni caso intenzionato a non rispettare le direttive Ue previste nella Energy performance of buildings directive che imporrebbero di fermare gli incentivi per gli impianti alimentati da combustibili fossili.
L’ecobonus tagliato
La norma che prevede una riduzione dell’incentivo dal 65 al 50% non riguarda però solo alcuni tipi di caldaie, bensì tutti gli interventi di efficientamento energetico che oggi vanno sotto il nome di “ecobonus”. Oggi le percentuali di agevolazione variano generalmente tra il 50 e il 65%, ma possono arrivare anche all’85% come ad esempio nel caso degli interventi condominiali realizzati in zone sismiche. Si va dalla posa di schermature solari, fino agli impianti di climatizzazione alimentati da biomasse combustibili: dal 2025 sarà tutto agevolato al 50%.
Il bonus ristrutturazione
Per quanto riguarda il bonus ristrutturazione, la norma inserita in manovra prevede una proroga della detrazione del 50% anche per il 2025, ma solo per le prime case, mentre il limite di spese detraibili resterà di 96.000 euro. Nel biennio successivo, poi, l’agevolazione scenderà al 36%. Per quanto riguarda le seconde case la percentuale scenderà al 36% già nel 2025 per poi passare al 30% negli anni 2026 e 2027.
Ricapitolando.
Detrazioni previste per la prima casa:
- 2025 >> 50%
- 2026 e 2027 >> 36%
Detrazioni previste per gli immobili non adibiti ad abitazione principale:
- 2025 >> 36%
- 2026 e 2027 >> 30%
Va da sé che il testo dovrà superare l’esame delle Camere e dunque è suscettibile di modifiche.