Il fenomeno del bullismo: una realtà in crescita tra i giovani italiani
Roma, 26 giugno 2025 – Un ragazzo su cinque ha subito episodi di bullismo, con un 68,5% dei giovani che riporta di aver vissuto almeno una situazione violenta o offensiva. Questo fenomeno è in espansione, tanto nella vita quotidiana quanto nel contesto virtuale, dove il rischio di cyberbullismo è sempre più elevato, riporta Attuale.
Il bullismo colpisce in particolare i più giovani, tra gli 11 e i 13 anni, con una percentuale maggiore di vittime tra i ragazzi stranieri, in particolare rumeni e ucraini, che frequentemente affrontano atti violenti da parte dei loro coetanei italiani. Questi dati allarmanti provengono da un’indagine condotta dall’Istat nel 2023 che si è concentrata su bullismo e cyberbullismo tra i giovani. L’organizzazione ‘Save the Children’ ha descritto la situazione come una fotografia inquietante.
Le denunce sono prevalentemente effettuate dai maschi, con il 16% rispetto al 12,3% delle femmine; tuttavia, molte ragazze si trovano a subire in silenzio a causa della paura di non essere credute e di pressioni culturali che influiscono su di loro. “Ci sono ambienti dove la paura di segnalare episodi di bullismo è ancora molto forte; ciò porta a un fenomeno sommerso che difficilmente emerge nei dati ufficiali”, avverte Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro.
I dati mostrano che 68,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni ha subito almeno un comportamento offensivo nell’arco di un anno. Il 21% ha sperimentato questi comportamenti ripetutamente, mentre l’8% affronta situazioni di bullismo su base settimanale. Tuttavia, la situazione varia geograficamente: nel Nord-ovest si registra la percentuale più alta di episodi, con il 71% di giovani segnalando comportamenti violenti.
Le percentuali sono altresì influenzate dall’età: i più vulnerabili sono i giovanissimi di età compresa tra 11 e 13 anni, con un 23,7% di loro che riporta esperienze di bullismo contro il 19,8% della fascia più grande, quella tra 14 e 19 anni. Offese, insulti ed esclusione caratterizzano le esperienze di ragazzi stranieri, che sperimentano tali comportamenti con una frequenza superiore al 20% rispetto ai coetanei italiani.
Tra i maschi, il 16% è vittima di offese continue, mentre il numero per le femmine è del 12,3%. Tuttavia, tra le ragazze l’esclusione può superare il 12%, contrariamente all’8,5% tra i ragazzi. La paura di segnalare abusi, in particolare quelli relativi alla sfera intima e sessuale, porta molte ragazze a vivere queste esperienze nell’ombra.
In un contesto in cui oltre il 90% dei giovani di questa fascia d’età spende almeno due ore al giorno online, la situazione è allarmante anche per il cyberbullismo: il 34% degli intervistati ha subito vendette sul web almeno una volta all’anno. La percentuale sale al 7,8% per chi affronta queste esperienze più volte al mese, con un’incidenza maggiore tra i ragazzi stranieri (statistiche parlano di 39,8% rispetto al 33,3% degli italiani).
In risposta a tali fenomeni, la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, sottolinea l’importanza di aumentare la consapevolezza: “Dobbiamo rendere le famiglie consapevoli di ciò che accade, come gli adolescenti devono conoscere i pericoli e le opportunità offerte dal web”. Inoltre, è fondamentale sottolineare le responsabilità delle famiglie in caso di danni causati dai minori.
Secondo la direttrice di ‘Save the Children’, Giorgia D’Errico, è necessario intervenire in modo strutturato e multilivello per affrontare il bullismo e il cyberbullismo, evidenziando la necessità di mobilitare risorse in ambito educativo e di prevenzione. Investire in una formazione degli insegnanti e nell’informazione delle famiglie è essenziale per fermare la diffusione di queste forme di violenza tra i giovani.