Cancellato l’incontro tra Witkoff e Zelensky a Bruxelles, accordo per stop al gas russo entro il 2026

04.12.2025 08:15
Cancellato l’incontro tra Witkoff e Zelensky a Bruxelles, accordo per stop al gas russo entro il 2026

Riunioni al Cremlino finiscono in delusione: l’Europa avanza verso l’addio al gas russo

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha vissuto un momento critico mentre tentava di navigare le complesse dinamiche diplomatiche tra Dublino, Parigi e Bruxelles. Dopo un colloquio infruttuoso al Cremlino, l’inviato americano Steve Witkoff ha abbandonato Mosca senza risultati significativi. A bordo del suo jet privato, accompagnato dal genero del presidente americano, Jared Kushner, il volo di Witkoff verso il Belgio è stato interrotto all’improvviso da un ordine da Washington: «L’incontro di Bruxelles è annullato», senza spiegazioni, riporta Attuale.

Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non sarebbe corretto affermare che Putin ha rigettato la proposta, ma l’esito del colloquio è stato indubbiamente negativo. Di conseguenza, Witkoff è tornato negli Stati Uniti mentre Zelensky si dirigeva verso la Polonia per ricominciare il viaggio verso Kiev. In un breve commento, ha affermato: «Come sempre, l’Ucraina lavorerà in modo costruttivo per una vera pace».

Nonostante la delusione diplomatica, l’Europa ha raggiunto un accordo cruciale per un eliminazione graduale del gas russo: l’importazione di gas naturale liquefatto (Gnl) terminerà entro il 31 dicembre 2026 e la chiusura dei gasdotti avverrà entro il 30 settembre 2027.

Nel frattempo, la NATO continua a monitorare la situazione. Secondo il segretario generale della NATO, è essenziale intensificare la pressione sulla Russia fornendo ulteriore supporto militare all’Ucraina e stabilendo sanzioni economiche. Ha sottolineato che è fondamentale cambiare i calcoli di Putin per dimostrargli che non c’è via d’uscita. Riferendosi agli sviluppi in Asia, il segretario generale ha notato una crescente collaborazione tra Cina, Russia, Corea del Nord e Iran, suggerendo che la Cina potrebbe diventare un facilitatore chiave della Russia.

Il vero confronto avverrà oltreoceano: Umerov e Hnatov sono attesi negli Stati Uniti per chiarire la posizione di Donald Trump sulla lista dei desideri di Putin, che rimane inflessibile sui suoi requisiti territoriali e sulla limitazione dell’esercito ucraino. “Alcuni sviluppi americani sembrano più o meno accettabili”, ha dichiarato il fidatissimo Yuri Ushakov, aggiungendo che altre formulazioni non soddisfano pienamente le aspettative ucraine.

Un’altra voce, quella di Marco Rubio, ha evidenziato i costi elevati del conflitto, commentando che i russi perdono circa 7000 soldati a settimana e che la guerra, considerata illogica, sta diventando sempre più difficile da giustificare. “Solo Putin può porre fine a questa guerra” ha concluso Rubio, riconoscendo che dopo dieci mesi il conflitto si è trasformato in una crisi complessa che non può essere risolta rapidamente.

1 Comments

  1. Che brutta storia! La diplomazia sembra remare contro, mentre l’Europa cerca di liberarsi dal gas russo. Ma poi chi pagherà il prezzo di questa scelta? E tutto questo mentre il conflitto continua in Ucraina… La situazione è davvero complessa, spero si trovi una soluzione presto.

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