Cumiana: Il Ruolo Fondamentale dei Cani nelle Ricerche di Persone Scomparse
Cumiana (Torino), 5 luglio 2025 – Le tracce, che indirizzano i cani nelle operazioni di ricerca degli scomparsi, comprendono tecniche avanzate come il mantrailing e l’uso di cani molecolari, i quali sono particolarmente efficaci nella gestione del tempo. Luca Fra, responsabile dell’Unità cinofila della Croce Verde di Cumiana, è consapevole dell’importanza di queste metodologie. Da tre anni, questo gruppo di volontari, con competenze professionali, si offre per aiutare nelle ricerche in diverse regioni italiane, tra cui Piemonte, Veneto, Lombardia e Liguria. L’iniziativa è frutto della fiducia riposta nel progetto dal presidente Gianni Mancuso, e ha come obiettivo principale quello di essere un supporto essenziale nei momenti critici.
Il lavoro dei soccorritori si attiva generalmente dopo 48 ore dalla denuncia di scomparsa. Questo intervallo di tempo è cruciale, poiché consente alle famiglie di sperare nel ritorno del proprio caro prima che vengano mobilitate le risorse di soccorso. Tuttavia, il personale della Croce Verde si inserisce in questa finestra temporale, poiché spesso le famiglie rimangono abbandonate a se stesse e hanno bisogno di assistenza immediata.
Le piste seguite dai cani molecolari consistono principalmente in particelle di pelle morta che si depositano sul terreno. Le condizioni climatiche giocano un ruolo fondamentale: sebbene il vento o la pioggia possano disperdere questi segni, esiste un periodo ottimale di circa cinque giorni dalla scomparsa, in cui le capacità del cane sono massimizzate.
Ma i cani possono anche commettere errore. Elementi come la distrazione durante il lavoro, poiché questa attività per il cane è percepita come un gioco, possono influire sull’accuratezza della ricerca. Inoltre, il successo dipende in gran parte dalla qualità del testimone d’odore, che è solitamente rappresentato da un indumento o un oggetto personale del scomparso, evitando contaminazioni esterne. La raccolta di questo campione avviene con l’uso di strumenti protettivi, come mascherine e guanti, per garantire una purezza del segnale il più alta possibile.
Un elemento critico per il successo delle ricerche è la relazione di intesa tra cane e conduttore. Le comunicazioni non sono verbali e ciò richiede una lunga preparazione, che può raggiungere fino a due anni di addestramento e pratica. Solo un conduttore esperto saprà interpretare correttamente i segnali del proprio compagno a quattro zampe.
Infine, nel momento in cui una persona scompare, i soccorritori devono iniziare le ricerche dall’ultimo luogo accertato. Senza l’ausilio di videocamere di sorveglianza, che possono fornire indicazioni sulla direzione presa dallo scomparso, il soccorritore si ritrova di fronte a un potenziale vuoto informativo. Al contrario, il cane offre una direzione, contribuendo a ottimizzare i tempi e le risorse delle operazioni di ricerca.
Queste pratiche e tecniche dimostrano l’importanza dei cani nelle operazioni di soccorso e come siano risorse preziose nella lotta contro le scomparse. La dedizione di questi volontari e dei loro animali rappresenta un esempio luminoso di impegno sociale e di solidarietà, per affrontare situazioni di grande delicatezza e importanza umana.», riporta Attuale.