Caporalato nella moda: 13 marchi di lusso sotto inchiesta dalla Procura di Milano

04.12.2025 08:15
Caporalato nella moda: 13 marchi di lusso sotto inchiesta dalla Procura di Milano

Indagine sul Caporalato nella Moda: Il PM di Milano Richiede Documentazione a 13 Marce

Milano, 4 dicembre 2025 – Il pm di Milano Paolo Storari, impegnato nell’istruzione su fenomeno del caporalato nel mondo della moda e oltre, ha sollecitato i carabinieri del Nucleo ispettorato lavoro a richiedere ad altri 13 grandi gruppi del settore di “consegnare” tutta “la documentazione”, in particolare quella relativa ai “sistemi di controllo” sulla catena di appalti e subappalti nella produzione, riporta Attuale.

Oltre ai marchi di lusso già coinvolti, tra cui spicca il recente caso di Tod’s, la Procura milanese ha esteso le richieste di documentazione a famosi brand come Dolce&Gabbana, Versace, Prada, Gucci, Missoni, Ferragamo, Yves Saint Laurent, Givenchy, Pinko, Coccinelle, Adidas, Alexander McQueen Italia, Off-White Operating. Queste misure puntano a indagare ulteriormente sui sospetti di caporalato all’interno di queste case di moda.

Le richieste del pm Storari si concentrano sulla necessità di esaminare eventuali episodi di sfruttamento di lavoratori cinesi, segnalati nei filoni d’inchiesta già attivi. La Procura ha preso atto di come questi lavoratori possano essere stati impiegati in laboratori o opifici-dormitorio, all’interno dei quali sono stati rinvenuti prodotti di marchi ora sotto indagine. Per queste 13 aziende, la Procura ha evidenziato sospetti casi di caporalato che necessitano di un ulteriore approfondimento.

L’inchiesta sul caporalato nel settore della moda rappresenta una questione cruciale per il rispetto dei diritti dei lavoratori in un’industria spesso associata a pratiche lavorative discutibili. L’azione del pm Storari è parte di uno sforzo più ampio per garantire trasparenza e legalità in un mercato che quotidianamente affronta svariati scandali legati allo sfruttamento del lavoro.

Questa iniziativa può avere ripercussioni significative non solo sul futuro delle aziende coinvolte, ma anche sull’immagine complessiva dell’industria della moda italiana, che deve affrontare la sfida di coniugare eleganza e rispetto dei diritti dei lavoratori in un contesto globale sempre più attento a queste tematiche.

1 Comments

  1. Incredibile come un mondo di lusso possa nascondere tali schifezze!!! Non si parla mai della gente che lavora dietro le quinte, sfruttati e maltrattati… Speriamo che questa inchiesta porti a qualcosa di buono, anche se ho i miei dubbi. La moda dovrebbe essere sinonimo di bellezza e non di sfruttamento.

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