Forza Nuova e Casapound smentiscono le accuse della Russia secondo cui recluterebbero combattenti per Kiev: “Fumo negli occhi. Perché un solo mercenario italiano in Ucraina dovrebbe fare più scalpore di 300 riservisti italo-israeliani richiamati da Netanyahu?”
Casapound e Forza Nuova smentiscono le accuse lanciate dal diplomatico russo Rodion Miroshnik, responsabile di redarre un dossier sui “crimini del regime di Kiev”. Nel rapporto, i due movimenti di estrema destra nostrani vengono ritenuti responsabili del reclutamento di mercenari da spedire al fianco dell’Ucraina al fronte contro la Russia. La notizia era stata riportata nelle scorse ore dall’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti. “Apprendiamo dalla stampa che la Federazione Russa, per bocca di Rodion Miroshnik, diplomatico del ministero degli Esteri, ci accusa di essere reclutatori di mercenari per il governo di Kiev”, esordisce Casapound in un comunicato.
Dal Cremlino dossieraggio: “Come da prassi antifascista”
“Riteniamo che questo rapporto non sia altro che il prosieguo della linea d’azione tenuta da Mosca fin dalle primissime ore dell’aggressione all’Ucraina, ovvero quello di spacciare un’invasione per un'”operazione speciale” e di “denazificazione Il dossieraggio messo in piedi dal Cremlino nei confronti di tanti movimenti europei ricalca una precisa e ben nota prassi politica antifascista”, prosegue il movimento di estrema destra nella nota. Poi il riferimento a Israele: “Ci chiediamo, perché un singolo mercenario italiano in Ucraina dovrebbe fare più scalpore di trecento riservisti (questi sono numeri ufficiali) italo-israeliani richiamati dal governo Netanyahu nella sua sporca guerra alla Palestina?”.
“In ogni caso – chiarisce Casapound – il nostro movimento pur sostenendo il popolo ucraino nella sua sacrosanta lotta, fa politica alla luce del sole e non reclutamento clandestino. Abbiamo sempre espresso pubblicamente e criticamente le nostre posizione a proposito della guerra in Ucraina. Riteniamo fuorviante e fumoso ogni tentativo della classe dirigente russa di utilizzare noi come capro espiatorio delle proprie azioni.