Il governo italiano ha risposto alle preoccupazioni sollevate dalla Corte Penale Internazionale (CPI) riguardo al caso Almasri, sostenendo l’intenzione di rivedere le modalità di cooperazione con la Corte, in conformità con i propri obblighi internazionali e nell’ambito della sicurezza nazionale, riporta Attuale.
In una lettera firmata dall’ambasciatore italiano in Olanda, Augusto Massari, il governo ha chiarito che l’esperienza del caso Almasri ha spinto l’Italia a esaminare con attenzione il sistema di cooperazione definito dalla legge italiana. Questo impegno, secondo quanto comunicato, si sostiene nel quadro di interessi di sicurezza nazionale e della posizione geopolitica del Paese.
«Il caso non può che avere un effetto positivo»
Secondo il governo, tale consapevolezza dovrebbe avere effetti positivi sul miglioramento delle procedure e sulle future richieste di cooperazione da parte della CPI. Le tre giudici della camera preliminare dell’Aja, all’esame della questione, hanno deciso di rinviare la valutazione su un possibile deferimento dell’Italia, dichiarando all’unanimità che l’Italia non ha agito con la dovuta diligenza nel soddisfare le richieste della Corte per la cooperazione.
