Caso Almasri, Nordio difende: «Gli atti smentiscono le ipotesi giornalistiche»

10.07.2025 12:06
Caso Almasri, Nordio difende: «Gli atti smentiscono le ipotesi giornalistiche»

Il guardasigilli è intervenuto su un tema cruciale, affermando: «Comunque riferiremo in Parlamento».

«I documenti in nostro possesso smentiscono le voci diffuse dai mezzi di informazione. Tuttavia, presenteremo tutto in Parlamento». Questo è quanto dichiarato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, in relazione al caso di Almasri durante il suo arrivo alla Conferenza per la ripresa dell’Ucraina, riporta Attuale. Rinasce con forza il dibattito riguardante il generale libico, per il quale è stato emesso un mandato di arresto dalla Corte penale internazionale, arrestato in Italia e poi rispedito con un volo di Stato a Tripoli.

Il caso

Le prossime decisioni in merito alla mancata consegna del libico all’Aja sono in arrivo dal Tribunale dei ministri. I documenti rivelano che Almasri è stato arrestato il 19 gennaio a Torino e successivamente rilasciato il 21 dalla Corte d’Appello di Roma. Durante la vicenda, il Guardasigilli non ha preso posizione, e il libico è stato riportato a Tripoli tramite un volo statale italiano. Per questo motivo, il Tribunale sta esaminando le responsabilità non solo del ministro della Giustizia, ma anche della premier Giorgia Meloni, del sottosegretario Alfredo Mantovano e del ministro degli Interni Matteo Piantedosi. Mentre per questi ultimi tre i reati contestati riguardano favoreggiamento e peculato, in seguito all’esposto dell’avvocato Luigi Li Gotti, Nordio potrebbe affrontare, secondo fonti della procura di Roma, l’accusa di omissione d’atti d’ufficio. Infatti, come riportato dallo stesso Nordio in Parlamento, ha ricevuto un avviso tramite email da un funzionario dell’Interpol domenica 19 gennaio 2025, alle 12.37, senza adottare alcuna misura per seguire le indicazioni della Corte penale internazionale.

La richiesta delle opposizioni

In aggiunta, la Libia ha emesso un ordine formale di comparizione per Almasri, «in relazione alle accuse del mandato di arresto della Corte penale internazionale, che comprendono reati quali stupro, tortura, omicidio, trattamento inumano, detenzione arbitraria e altre violazioni riconducibili a crimini contro l’umanità». Le opposizioni, tra cui Pd, M5S, Avs, Iv e +Europa, chiedono a gran voce che il capo del ministero di via Arenula debba rendere conto in Parlamento. Nordio ha assicurato che questo incontro avverrà, ma non ha fornito una data precisa. Ieri, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha chiarito: «L’informativa di Nordio non si terrà domani (oggi, ndr), l’esecutivo sta ancora valutando le tempistiche».

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