Le contraddizioni di Trump su Jeffrey Epstein sono riemerse in modo esplosivo. Durante un colloquio con Bill O’Reilly, Trump ha affermato: «Troveranno qualche storia divertente per cercare di fottermi», riporta Attuale.
Nel contesto delle indagini sul caso Epstein, Trump ha esortato il ministro della Giustizia a convocare una conferenza stampa per chiara esposizione delle informazioni disponibili, evitando di nominare chiunque per preservare la reputazione di chi non ha alcun coinvolgimento. Queste parole sono uscite durante un’intervista con O’Reilly, un commentatore politico che ha lasciato Fox anni fa a causa di un caso di molestie sessuali, e risalgono a San Patrizio, il 14 marzo.
Secondo quanto riportato, il ministro della Giustizia Pam Bondi e il suo vice, Todd Blanche, avevano già messo al corrente Trump delle sue citazioni nei file di Epstein a maggio. La reazione del portavoce della Casa Bianca, Steven Cheung, che ha bollato le notizie come «fake news», è stata giudicata ridicola anche dai suoi stessi sostenitori e considerata un autogol. Dopo tali affermazioni, le informazioni sono state confermate anche da altri media importanti come la Cnn e il New York Times.
Le contraddizioni divenute evidenti nei discorsi di Trump riguardo Epstein non sono nuove: nel 2002 lo lodava come un «tipo straordinario», mentre nel 2019, dopo l’arresto e il suicidio di Epstein, lo descrisse come qualcuno che conosceva vagamente. Le dichiarazioni contraddittorie di Trump sollevano interrogativi e crescono le pressioni su di lui, mentre cerca di proteggere la sua immagine.
I documenti
È quindi lecito chiedersi se le affermazioni di Trump siano fondate. In febbraio, Bondi si era vantata di avere una lista legata a Epstein sul proprio tavolo, per poi specificare che si trattava di documenti, non di una lista di clienti. Non è credibile che il presidente non avesse esaminato i documenti di un caso tanto scabroso, che ha alimentato parte della sua campagna elettorale. La sua retorica si era concentrata sulla scoperta e il punire delle figure perverse all’interno del sistema.
Le «leggende»
Dopo il voto, la cautela di Trump è aumentata, rivelando una preoccupazione per la reputazione di innocenti. Tuttavia, le recenti accuse di Elon Musk lo hanno spinto a negare ulteriormente la solidità delle informazioni contenute nei documenti di Epstein, definendole frutto di «leggende». Tale reazione ha sorpreso persino i suoi più stretti sostenitori. Trump ha persino scoraggiato i suoi fan e ha attaccato chi lo supporta.
In aggiunta, le voci secondo cui Trump avesse inviato una lettera di auguri a Epstein per il suo compleanno, correlata a un disegno inappropriato, hanno amplificato la sua imbarazzo. Poche ore dopo, immagini con la sua firma, donate per aste di beneficenza, sembravano contraddire le sue affermazioni. Malgrado non sembri temere accuse dirette, l’ex presidente sta attraversando un periodo di forte stress rispetto a queste rivelazioni, cercando di preservare la sua reputazione.
Le immagini inedite
Il bombardamento mediatico su accuse di sessismo non ha scalfito Trump; tuttavia, quella legata a Epstein potrebbe risultare mortale per la sua immagine. Emergono nuovi dati anche sul caso di Virginia Giuffre, morta suicida recentemente, che ha denunciato Epstein per incontri sessuali con figure di potere. Anche se Trump sembra al momento non essere coinvolto direttamente, la ricucitura della narrativa da parte di Ghislaine Maxwell, complice di Epstein, potrebbe portare a scenari imprevisti. La sua voce, una volta liberata, potrebbe avere l’effetto di rovinare definitivamente la reputazione di Trump, costringendolo in una posizione scomoda mentre tenta di gestire la situazione.